Il ritmo della vita: orologio biologico e ritmi circadiani
Appuntamento con la rubrica "Vivi Meglio", oggi curata dallo staff di ViaLibera CuneoQuando si sente parlare di orologio biologico, spesso la percezione non è positiva: questa denominazione sembra alludere infatti a un ticchettare inarrestabile che scandisce il trascorrere del tempo a nostra disposizione per realizzare i nostri progetti di vita, le nostre ambizioni lavorative, per raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati in una data performance...
Questo termine assume invece un significato ben più affascinante (e meno ansiogeno!) se lo si legge in termini di psiconeuroendocrinoimmunologia (PNEI), ovvero della branca della medicina che si occupa di studiare le interazioni tra i sistemi nervoso centrale, endocrino e immunitario, nonché il loro effetto sul comportamento umano e animale. In parole povere, la PNEI si occupa, tra l’altro, di studiare e dimostrare le leggi che regolano il nostro orologio biologico: conoscerne almeno a grandi linee il funzionamento è il primo passo per comprendere come il corpo gestisce la sua energia e le sue risorse, e come, di conseguenza, regola la miriade di compiti microscopici e macroscopici che ogni giorno deve portare a termine.
Iniziamo a scoprire il nostro orologio interno a partire dalla sua localizzazione: il nucleo soprachiasmatico situato nell’ipotalamo anteriore è il gruppo di neuroni specificatamente dedicati alla regolazione dei ritmi circadiani. Dal latino “circa diem”, questo termine indica quelle funzioni cicliche che avvengono nell’organismo con cadenza pressoché giornaliera. Esistono ritmi con fasi più brevi (da 1 millisecondo ad alcune ore) detti “ultradiani”, e più lunghe (settimana, mese, anno) chiamati “infradiani”. I neuroni del nucleo soprachiasmatico si trovano a strettissimo contatto con i nervi ottici, che dalla retina dei nostri occhi trasportano informazioni visive ai nuclei profondi dell’encefalo: questo contatto permette al nostro orologio interno di calibrarsi costantemente in base alla quantità di luce captata. L’alternanza tra notte e giorno è, in questo modo, la principale regolatrice di tutte le fondamentali funzioni fisiologiche: il ciclo sonno-veglia, la
temperatura corporea, la secrezione degli ormoni, l’attività immunitaria, l’attività cerebrale, il comportamento alimentare. Una paragonabile attività ciclica si osserva anche negli altri animali, nei funghi, negli insetti, nei cianobatteri, nei protisti e nelle piante, proprio perché fin dall’origine della vita sulla terra, questa si è dovuta adattare al ciclo solare giorno-notte e delle stagioni. Il risultato di questo affascinante meccanismo è che il nostro corpo mette in atto in ogni momento della giornata (e dell’anno) la strategia migliore per funzionare in maniera ottimale.
In quest’ottica, anche ormoni bistrattati come il cortisolo assumono un ruolo fondamentale nella regolazione circadiana: in condizioni normali, esso è secreto in modo ciclico con un picco nelle primissime ore del mattino, quando è necessario al corpo per iniziare correttamente l’attività quotidiana. Certo è che se i picchi di cortisolo si verificano in orari non fisiologici in modo cronico, allora le conseguenze metaboliche, immunitarie e psicologiche dell’”ormone dello stress” possono essere invalidanti. Un esempio lampante dell’influenza degli input visivi sull’equilibrio ormonale (e quindi sistemico) è quello della melatonina: essa è normalmente secreta principalmente tra mezzanotte e le 3 di notte ed è influenzata direttamente dalla quantità e dalla qualità della luce registrata dai nostri occhi durante al giornata. In particolare vengono elaborate le luci blu (quelle tipiche dell’alba) e le luci rosse (del tramonto): è per questa ragione che andrebbe
limitata al massimo l’esposizione serale alla luce blu artificiale degli schermi, capace di “ingannare” il sistema e squilibrare la produzione notturna di melatonina. Il messaggio veicolato dalla melatonina viene recepito a livello di varie aree cerebrali e numerosi organi (tra cui ghiandole surrenali, reni, cuore, intestino, arterie e cellule linfocitarie T e B): il suo effetto può quindi definirsi sistemico. Si può osservare che, in fisiologia, l’azione sul sistema immunitario è perfettamente sincronizzata alle condizioni ambientali esterne: in estate, le molte ore di luce abbassano i livelli di melatonina, mentre in inverno, grazie alla maggiore
secrezione fisiologica di melatonina, il sistema immunitario sarà molto più stimolato ed efficiente nel contrastare le aggressioni...
Aggressioni che sono effettivamente più frequenti durante la stagione fredda! Questo piccolo sguardo all’enorme e intricato mondo della PNEI e dei meccanismi di
regolazione del corpo può farci riflettere su quanto sia importante assecondare i ritmi naturali e fisiologici dell’organismo, per metterlo nelle condizioni di calibrare e sfruttare il precisissimo orologio di cui è dotato. Fondamentale è quindi il ruolo del riposo, tempo nel quale il sistema è tutt’altro che inattivo: un ritmo sonno-veglia regolare permette una secrezione ormonale ciclica e questo (nel caso della melatonina e del cortisolo, ma non solo) permette a sistemi e apparati di mantenere uno stato di omeostasi... E, a noi, di vivere una giornata energica e in salute!
Sempre più attenzione è data allo stile di vita e agli squilibri dei sistemi studiati dalla PNEI nei pazienti che riferiscono sintomatologie croniche a cui non è sottesa un’evidente causa organica: a Vialibera crediamo che uno sguardo attento alla globalità del paziente non possa prescindere da questo.
Bibliografia:
Bottaccioli F., Bottaccioli A. G. Psiconeuroendocrinoimmunologia e Scienza della Cura
Integrata, Edra, 2017
L’articolo è stato redatto da Fabrizio Botanica e Valeria Milanesio, professionisti di Vialibera. Il denominatore comune dello staff di Vialibera è la formazione universitaria seguita da percorsi di specializzazione nei differenti settori. Il continuo e costante aggiornamento crea una rete di figure complete e all’avanguardia per la presa in carico della persona in modo totale. Per approfondimenti potete rivolgervi allo staff di Vialibera ai seguenti contatti: sui social: vialibera_cuneo - indirizzo Via Virginio Allione 2, Cuneo - email [email protected] - tel. 393 9876450.
Le informazioni contenute negli articoli hanno carattere esclusivamente informativo. In caso di disturbi o malattie è sempre necessario consultare il proprio medico.
Redazione
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