Allenarsi da campione a sessant’anni: la sfida sugli sci ha il patrocinio della Polizia
In Fondazione Ferrero la presentazione del progetto. La “challenge sportiva” porterà un atleta a effettuare una discesa libera su pista omologata per la Coppa del MondoLa Polizia di Stato ha concesso il patrocinio al progetto sportivo “Downhill to Down-Ill Make Sport Live Better” con l’utilizzo del logo araldico della Polizia di Stato, sulla base della condivisione e promozione di valori etici e sociali che lo sport può diffondere.
L’iniziativa, che prevede la preparazione atletica della durata di tre anni di un atleta anonimo dell’età di sessant’anni, per l’effettuazione di una discesa libera su una pista omologata per la coppa del mondo di sci, entro il limite del 15% in più del tempo medio degli atleti professionisti, è finalizzata a creare una banca dati rilevante ai fini di studio della fisiologia del corpo umano e di ricerca di nuove tecnologie e accorgimenti per la sicurezza della pratica sportiva dello sci, con la collaborazione di enti e politecnici.
La presentazione ufficiale della “challenge sportiva” è avvenuta domenica 23, presso la Fondazione Ferrero di Alba, dove si è svolta una conferenza stampa nel corso della quale il presidente del Comitato organizzatore K4S e psicologo Luigi Salvatico, il dirigente medico ortopedico Lucio Piovani, il biologo nutrizionista Aureliano Stingi e l’allenatore dell’atleta, Massimo Di Donato, hanno illustrato, negli ambiti di rispettiva competenza, il programma che mira all’ambizioso obiettivo di allenare un atleta non professionista, in età avanzata, sotto monitoraggio medico-scientifico, per effettuare la discesa libera dalla nota pista Streif di Kitzbuel (Austria).
Il questore della provincia di Cuneo ha evidenziato come lo scopo del patrocinio concesso dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza all’iniziativa sportiva, condivida con essa l’obiettivo di promuovere il benessere individuale e collettivo, che è alla base della sicurezza che si realizza, anche, attraverso la promozione di valori etici e sociali che lo sport può diffondere.
In qualità di testimonial è intervenuto Adolfo Lorenzi, presidente della Fondazione “Matilde Lorenzi”, papà della campionessa italiana di super gigante, deceduta a fine ottobre 2024, durante un allenamento, per sensibilizzare una maggiore sicurezza per gli atleti e gli sciatori non agonisti, anche con l’utilizzo di specifici dispositivi di protezione.
Fondamentale rilievo è stato dato al personale Polizia di Stato specializzato in soccorso piste che, durante la stagione invernale, presidia le piste di Limone Piemonte e Prato Nevoso, nei cui impianti, negli ultimi tre mesi sono stati effettuati 570 interventi di soccorso, dei quali oltre 60 per collisioni tra sciatori, che hanno richiesto 24 interventi con elisoccorso del 118.
In considerazione dell’elevato livello necessario per il raggiungimento dell’ambizioso obiettivo, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha autorizzato la collaborazione e il supporto del gruppo sportivo delle Fiamme Oro della Polizia di Stato, in rappresentanza del quale, sono intervenute alla conferenza stampa la coordinatrice del Centro Nazionale del Gruppo Sportivo Fiamme Oro - Settore Sport Alpini di Moena Erica Antoniol e le atlete di coppa del mondo, nella disciplina dello slalom, Martina Peterlini e Marta Rossetti.
c.s.
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