Calcio, al Paschiero il ‘teatrino dell’assurdo’: Cuneo-Pro Piacenza finisce 20 a 0
Gli ospiti si presentano con otto carneadi, la partita inizia con 45 minuti di ritardo. Una farsa andata in scena con il benestare della FederazionePer una domenica lo stadio Fratelli Paschiero si è trasformato in un teatro, anzi in un 'teatrino', dell’assurdo. Cuneo-Pro Piacenza, partita valida per il Girone A di Serie C, si è conclusa sul risultato di 20 a 0. Gli ospiti si sono presentati con sette giocatori in distinta (un classe 2002, tre 2001, due veterani del duemila e un classe ’80 che inizialmente figurava come massaggiatore), reduci dal disastrato settore giovanile degli emiliani. Dopo 45 minuti di attesa vissuti dai presenti in un clima surreale, il match è cominciato tra i fischi del pubblico. Il ritardo, dovuto alla clamorosa assenza di un documento di un calciatore (poi entrato nella ripresa), ha contribuito a rendere la situazione ancora più paradossale.
L’ennesimo tentativo della società del presidente Pannella di arruolare un dg (Carmine Palumbo) e raccattare qualche ragazzino per scendere sul rettangolo verde, aggirare i regolamenti federali e scongiurare l’esclusione dal campionato, è dunque andato in porto: a meno di clamorose sorprese la Pro resta in corsa.
Chi si aspettava una partita di calcio è rimasto deluso, ma se non altro ha potuto assistere a quella che, dopo una rapido scartabellare, risulta quella con più gol nella storia dei campionati professionistici italiani: un record triste per come è maturato. Il paradosso è che per un giorno il Cuneo è parso una società solida, nonostante abbia problemi analoghi a quelli degli emiliani.
Per ovvi motivi non diamo conto della cronaca della partita che è stata una vera e propria farsa disputatasi con il benestare della Federazione, che in settimana aveva annullato il rinvio delle partite della società di Pannella disposto dalla Lega Pro, che in serata ha diramato il seguente comunicato: "Domani il giudice sportivo deciderà sul provvedimento da adottare, la Lega Pro è obbligata a rispettare le regole che esistono. Oggi sono stati violati i fondamentali principi di correttezza e lealtà sportiva in modo inaccettabile".
s.m.
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