#GiroinGranda: 1994, la Granda e l'Italia scoprono Marco Pantani
Undicesima puntata, ripercorriamo la storia della corsa rosa in provincia di Cuneo: nel '93 la prima apparizione del 'Pirata', un anno dopo l'esplosioneIn vista della tappa del 24 maggio, ripercorriamo i passaggi del Giro d'Italia nella nostra provincia, dall'epoca dei pionieri all'impresa di Nibali nel 2016. Un racconto a puntate che ci accompagnerà all'attesissima Abbiategrasso-Prato Nevoso, potenzialmente decisiva per il Giro 2018.
Dopo il doppio arrivo all'ombra del Monviso (1991-1992), la Granda è ancora grande protagonista nel Giro d'Italia del 1993. La carovana arriva in provincia di Cuneo il 9 giugno, con la Varazze-Chianale, tappa numero 17 della corsa, lunga 223 km: vince Marco Saligari. Il giorno dopo si va da Sampeyre a Fossano (150 km), vince Adriano Baffi in volata, in un altro Giro dominato da Miguel Indurain. Dopo l'arrivo nella città degli Acaja passa inosservato il ritiro di un debuttante: nel '92 ha vinto il Giro dilettanti, ora, all'esordio in quello dei professionisti, sta ben figurando. E' 18° in classifica, ma si deve arrendere ad una fastidiosa tendinite. Quasi nessuno si accorge del suo ritiro, ma quel ragazzo, negli anni a venire, scriverà la storia: si chiama Marco Pantani, e la Granda, insieme a tutta l'Italia del pedale, imparerà ad amarlo.
Negli anni '90 la Granda la fa da padrona, nel 1994, così, ecco altre due tappe. Il 9 giugno la 19° frazione da 212 km porta la carovana da Lavagna a Bra: in viale Madonna dei Fiori Massimo Ghirotto la spunta su Sorensen.
Il giorno dopo è tempo di “tappone” alpino: si corre la Cuneo-Les Deux Alpes, 206 km con le scalate al Colle dell'Agnello (prima volta nella storia del Giro), all'Izoard, al colle del Lauteret, prima dell'asperità finale. E' la tappa che, insieme alla Les Deux Alpes-Sestriere del giorno successivo, deciderà le sorti della classifica generale: gli uomini di classifica attaccano sin dalla prima salita, nella bagarre c'è anche Miguel Indurain, al Giro per preparare il Tour, ma Evgenij Berzin, russo rivelazione questa edizione della corsa, resiste e mantiene la maglia rosa. A giungere per primo sul traguardo delle Deux Alpes è l'ucraino Pulnikov, che fulmina Rodriguez nella volata a due per la vittoria di tappa.
Vince, come detto, Berzin, ma il Giro '94 passa alla storia come quello dell'esplosione di Marco Pantani. L'Italia lo scopre tra il 4 e il 5 giugno: Marco non è ancora il “Pirata”, ma mostra al mondo cos'è capace di fare in salita in sella a una bicicletta. Prima vince la Lienz-Merano, poi bissa l'impresa nella Merano-Aprica del giorno successivo. Quando scatta e piazza l'attacco decisivo il gruppo sta scalando il Mortirolo: nessuno regge il ritmo imposto da Pantani, che arriva all'Aprica in solitaria. Al traguardo di Milano sarà secondo nella generale, ma l'Italia del ciclismo, al termine del Giro '94, ha un nuovo mito.
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a.d.
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