Il calcio cuneese ha la sua “casa”: al Paschiero nasce il museo dei tifosi (GALLERIA)
Maglie, foto e trofei raccontano la storia del pallone in città, al maschile e al femminile, grazie all’iniziativa portata avanti dai FedelissimiDalla fondazione dell’Alta Italia nel 1905, scriveva il compianto Gualtiero Franco, quella di Cuneo nel calcio è stata “una storia di feste, più che di fasti”. Con una festa questa sera i tifosi hanno inaugurato la Casa del calcio cuneese, uno spazio dedicato alla lunga storia del pallone in città.
Nei locali dello stadio Fratelli Paschiero che ospitavano un tempo le segreterie, rimessi a nuovo grazie all’aiuto del presidente della Freedom Danilo Merlo, i Fedelissimi di Bruno Aragno hanno raccolto fotografie, trofei, maglie, sciarpe e “memorabilia” varie del calcio maschile e femminile. In tre diverse stanze si ricorda chi non c’è più: i giornalisti (Piero Carosso, Gualtiero Franco, Pinin e Nino Callipo), i tifosi (Riccardo “Ricky” Mazzarello e Tiziana Nobile, la prima a dare impulso all’iniziativa da vicepresidente dei Fedelissimi), i dirigenti e allenatori, da Marino Serra a Nino Pelazza, da Renato Clerico a Titti Oderda.
Un’idea nata quando il Cuneo stesso era rimasto solo un’idea, nel periodo nero successivo al fallimento del Cuneo 1905. “Abbiamo parlato con il Comune e creato l’associazione Fedelissimi Cuneo asd, l’assessore Fantino ci ha dato una grossa mano” spiega Aragno. Dopo la raccolta dei cimeli, il lavoro di recupero dei locali, protrattosi per un altro anno e mezzo. L’assessore comunale allo Sport Valter Fantino era tra gli ospiti d’onore dell’inaugurazione di questa sera, insieme a una madrina d’eccezione: Stefania Belmondo. Con loro, tra gli altri, l’assessore regionale Marco Gallo e il direttore della Terapia Intensiva Neonatale del Santa Croce Andrea Sannia: ai bimbi dell’ospedale cuneese andranno i fondi raccolti durante la partita di beneficenza tra “vecchie glorie” di questa sera, alle ore 21.
Tanti i protagonisti del Cuneo che fu, come Mario Sanino, nella duplice veste di ex presidente del Cuneo Calcio e dell’Alta Italia femminile, e Franca Giordano che di quell’esperienza pionieristica per il calcio “in rosa” fu assoluta protagonista. Ma anche Franco Arese, presidente e ispiratore insieme al fratello Piero del Cuneo che nel 2005 tornò in Serie C per la seconda volta dal dopoguerra: “Abbiamo vissuto anni entusiasmanti, ricordo quando abbiamo vinto il campionato e lo stadio era stracolmo: è stata la giornata più bella”. A trascinare quella squadra, con 18 gol, era il bomber Luca Facchetti, il figlio di Giacinto, anche lui presente alla serata: “A Cuneo ho trascorso tre anni indimenticabili, poi ho dovuto avvicinarmi a casa, perché mio padre non stava bene. Altrimenti sarei rimasto volentieri, fino a fine carriera”. Un esempio, il suo, di come Cuneo abbia saputo far sentire a casa chi nel corso degli anni ha dato linfa al “vecchio cuore biancorosso” e fatto battere all’unisono i cuori dei tifosi.
Redazione
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