Il calcio piemontese contro la 'riforma dello sport': ''A rischio la sopravvivenza di migliaia di società''
Il comunicato congiunto firmato dai presidenti dell'Area Nord della Lega Nazionale Dilettanti: ''Serve una diga per opporsi alla catastrofe''Anche il comitato Piemonte e Valle d’Aosta della Lega Nazionale Dilettanti di calcio si oppone alla “riforma dello sport” presentata in conferenza stampa alcuni giorni fa dal Ministro Vincenzo Spadafora. C’è infatti anche la firma del presidente regionale Christian Mossino sul comunicato diffuso dai rappresentanti dell’Area Nord della LND, in appoggio alle dichiarazioni del presidente nazionale Cosimo Sibilia, che ha spiegato di voler costruire una “diga in opposizione alla catastrofe” facendo riferimento alla paventata riforma.
Si legge nel comunicato: “Chi conosce il movimento sportivo che rappresentiamo, costituito in Italia da circa dodicimila associazioni, sa perfettamente che esso è sostenuto in modo volontaristico dai presidenti e dai dirigenti che agiscono assumendosi grandi responsabilità personali, donando tempo e denaro esclusivamente per una loro spiccata sensibilità sociale e per la loro passione sportiva. Per queste caratteristiche le associazioni sportive affiliate alla FIGC e alla LND non possono sussistere se gravate da norme, adempimenti e responsabilità maggiori di quelle già esistenti, come quelle per l’appunto che verrebbero introdotte dalla sopra citata riforma”.
In particolare sono due i punti che secondo i presidenti dell’area nord metterebbero a rischio la sopravvivenza di migliaia di associazioni sportive dilettantistiche: l’abolizione del vincolo sportivo per i dilettanti e l’omologazione dei volontari sportivi, degli allenatori e dei calciatori dilettanti ai lavoratori iscritti alla Gestione Separata INPS.
Prosegue la nota: “Per quanto riguarda il vincolo l’Area Nord LND considera essenziale il suo mantenimento nella codifica attuale al fine di consentire alle associazioni sportive di disporre di un organico di tesserati tale da poter iscrivere le squadre ai campionati di competenza. Nel merito è opportuno evidenziare che la normativa vigente consente comunque ai calciatori di ricorrere liberamente al vincolo di tesseramento annuale per l’intera loro vita sportiva (Art. 108 NOIF). L’attuale regolamentazione del vincolo sportivo costituisce elemento fondamentale ed essenziale per incentivare e motivare la promozione dell’attività sportiva giovanile da parte delle associazioni dilettantistiche e va quindi confermata. Va altresì precisato che la LND, nell’ambito della FIGC, ha già in passato superato situazioni incongrue rispetto al vincolo sportivo liberamente assunto, abolendo quello 'a vita' e limitandone la durata massima fino al compimento dei 25 anni di età, abbassandolo da questa stagione sportiva addirittura a 24 anni. Quindi mai la LND si è sottratta al confronto nel merito, ma devastante e quindi inaccettabile risulta essere il provvedimento di Legge del Ministro Spadafora. Sia per il vincolo sportivo e sia per l’incredibile omologazione dei volontari sportivi, degli allenatori e dei calciatori dilettanti ai lavoratori iscritti alla Gestione Separata INPS (tutti i volontari dovranno essere iscritti all’INAIL) l’Area Nord LND si rivolge ai suoi referenti politici territoriali, che conoscono senz’altro bene il nostro movimento sportivo, affinché nelle sedi opportune impediscano l’approvazione della suddetta 'riforma dello sport’ che metterebbe a carico del volontariato sportivo un fardello economico e burocratico insopportabile, costringendo all’estinzione migliaia di associazioni sportive di base".
Redazione
CUNEO sport