L'ex azzurro Ezequiel Schelotto prende le distanze da Lamanna: 'Nessuno della mia famiglia lo conosce'
Nei giorni scorsi Emmanuel, fratello del calciatore del Brighton, era stato accostato al procuratore genovese nella trattativa per l'acquisto del Rieti: su Twitter la smentita dell'ex Inter“Smentisco categoricamente che mio fratello sia coinvolto in qualsivoglia trattativa per l'acquisto del Rieti Calcio. Nessuno della mia famiglia conosce il signor Lamanna, né è in rapporti di affari con lo stesso. Per giunta, mio fratello Emmanuel vive in Argentina, dove lavora in altro settore”. Come spesso accade quando l'ormai ex patron dell'A.C. Cuneo 1905 è coinvolto, si avvolge di un ulteriore alone di mistero la vicenda che nei giorni scorsi ha visto protagonista il procuratore genovese, il quale, secondo diverse fonti – tra le quali il Corriere dello Sport di Ivan Zazzaroni – sarebbe stato vicino all'acquisto del Rieti Calcio, società messa in vendita dal patron Riccardo Curci, in coppia con Emmanuel Schelotto, fratello del più noto Ezequiel. Ci ha pensato però proprio lui, calciatore ex tra le altre di Atalanta e Inter ora in forza al Brighton, a smentire la notizia che era stata poi riportata anche dal portale specializzato TuttoC.com in un articolo firmato da Nicolò Schira. L'italo-argentino ha affidato al tweet pubblicato in apertura del pezzo i suoi chiarimenti, chiedendo una rettifica alle testate che avevano riportato la notizia.
Già nella giornata di martedì 24 settembre Cristiano Leonardi, ex presidente della Massese ora intermediario nella trattativa per il passaggio di proprietà del Rieti, aveva a sua volta smentito il coinvolgimento di Roberto Lamanna (anche se i legami tra i due sono appaiono evidenti anche ad un occhio meno attento). Ora l'intervento di Schelotto, che per voce del fratello non solo prende le distanze dalla vicenda, ma si spinge oltre e dichiara di non conoscere Lamanna. Come detto in precedenza, insomma, risulta sempre molto difficile vederci chiaro nelle questioni che riguardano il procuratore genovese: la speranza, come abbiamo già avuto modo di scrivere nei giorni scorsi, è che il calcio italiano e i suoi vertici possano finalmente trovare gli anticorpi giusti e fare in modo che quanto accaduto a Cuneo (e in decine di altre città negli ultimi anni) non si ripeta più. Nè a Rieti, né altrove.
a.d.
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