Parata di stelle a Frabosa Sottana: i campioni del passato celebrano il Giro in Granda
Da Zilioli a Balmamion, da Garzelli a Savoldelli, passando per il 'Diablo' Chiappucci: la Abbiategrasso-Prato Nevoso presentata tra i ricordi legati alla provincia di CuneoDa Davide Cassani a Paolo Savoldelli, da Stefano Garzelli a Claudio Chiappucci, passando per Italo Zilioli, Franco Balmamion, Beppe Martinelli e Davide Cassani, il tutto sotto la regia di Beppe Conti e Paolo Viberti. Una vera e propria “parata di stelle”, ieri sera, martedì 24 aprile, ha salutato al “Galapalace” di Frabosa Sottana la presentazione della Abbiategrasso-Prato Nevoso, diciottesima tappa del Giro d'Italia numero 101 del prossimo 24 maggio. Alcuni tra i più grandi campioni della storia del ciclismo italiano hanno ripercorso e raccontato le loro carriere, con aneddoti e ricordi spesso legati alla Granda, intervistati da due delle “penne” più prestigiose del giornalismo sportivo (e ciclistico) del nostro paese.
Ad “aprire le danze” è stato Ferruccio Dardanello, presidente della Camera di Commercio, per anni promotore del Giro in provincia di Cuneo con il sodalizio “Col Cuneo”: “Il Giro per me significa miliardi di emozioni, - ha spiegato Dardanello – una delle poche cose in grado di unire gli italiani. L'emozione più grande la provai nel '99, con la Bra-Borgo San Dalmazzo vinta da Savoldelli che consegnò la maglia rosa a Marco Pantani”. Un grande attestato di stima verso la Granda è arrivato dallo stesso Viberti, “decano” dei giornalisti sportivi italiani: “Ho girato il mondo con il ciclismo, ma raramente ho visto il calore e l'accoglienza che la Granda riserva al Giro: vi garantisco che in molti vi invidiano”. Sul palco anche l'avvocato Carmine Castellano, storico direttore del Giro (dal 1989 al 2003), che ha ricordato con un pizzico di commozione: “Ogni anno Dardanello mi chiamava e mi proponeva qualcosa: erano sempre proposte vincenti, tappe che sarebbero poi state consegnate alla storia. Ricordo con particolare piacere la tappa Savona-Pian del Re del '91, con la quale arrivammo all'ombra del Monviso, tra mille avversità logistiche e climatiche”.
Ad inaugurare il “giro dei ricordi” è stato poi Italo Zilioli: “Ai miei tempi la Granda non era molto frequentata dal Giro, da piemontese mi dispiace non averci corso più tappe, ma ho comunque grandi ricordi della Torino-Mondovì, che vinsi per due volte”. Tanti applausi per l'intervento successivo, quello di Franco Balmamion, ultimo italiano a vincere due Giri consecutivi (1962 e 1963): “Nel 1999 Marco Pantani avrebbe meritato di ripetere la mia impresa, ne sarei stato felice. Fu squalificato, e quello fu l'inizio della sua fine. Se avesse vinto quel Giro, oggi forse non saremmo qui a piangerlo”.
Per Beppe Martinelli, direttore sportivo dell'Astana, domande più attuali: “Il favorito per questo Giro a mio parere è Doumoulin, ci sono cronometro adatte a lui e salite non troppo dure, fatta eccezione per lo Zoncolan”.
Con Paolo Savoldelli, poi, ci si è rituffati nel passato, ritornando alla Bra-Borgo San Dalmazzo del 29 maggio 1999 che vide il ciclista bergamasco trionfare dopo una folle picchiata giù dal Fauniera, che ne consacrò le doti da discesista e gli valse l'appellativo di "Falco": “Ricordo bene quel giorno. Ricordo che a un certo punto, durante la discesa, mi dissi: 'Gli avversari non possono essere rimasti a ruota'. Ero sicuro di averli staccati, tanto ero sceso forte. A un certo punto mi voltai, e non vidi più nessuno. Avevo studiato quella discesa, sapevo che potevo fare la differenza: allora il casco non era obbligatorio, mandai un mio amico ad aspettarmi in cima al Fauniera per porgermene uno”. Prato Nevoso, invece, è nel cuore di Stefano Garzelli, che proprio lì vinse il 1° giugno del 2000, per poi andare a vincere il Giro: “Fu la mia prima vittoria di tappa al Giro, non posso che considerarla speciale”, ha spiegato l'attuale cronista Rai, che ha poi aggiunto un aneddoto legato al “Pirata” Marco Pantani: “Ricordo la Saluzzo-Briancon del 2000. Ero in fuga assieme a Casagrande e Simoni sul colle dell'Agnello, ad ogni tornante la gente ci acclamava. Ad un certo punto, qualche tornante più sotto, iniziammo però a sentire boati ancora più forti: stava salendo Marco Pantani, che poi ci avrebbe ripresi e sarebbe arrivato secondo. Questo è l'emblema di ciò che Marco rappresentava per gli appassionati”.
Ricordi legati alla Granda anche per il “Diablo” Chiappucci: “Le immagini più nitide che ho delle corse che ho fatto in provincia di Cuneo sono quelle del '91, con l'arrivo ai piedi del Monviso sotto una tremenda grandinata”. Chi è passato tantissime volte dalle parti di Cuneo, prima come ciclista e poi come commentatore televisivo, è Davide Cassani, attualmente commissario tecnico della nazionale italiana: “Quando il Giro viene in provincia di Cuneo è sempre un grande successo, con strade affollate e sale stracolme in serate come questa. E' un grande piacere tornare in questa terra, si sente l'amore viscerale per il ciclismo”. Poi un pronostico per il Giro 2018: “Il mio favorito è Doumoulin, tra gli italiani mi aspetto Aru a lottare per la maglia rosa e Formolo a ritagliarsi uno spazio tra i primi”.
A fare da intermezzo alla serata una clip realizzata dai fratelli Panzera, Giovanni e Teresio, che ha ripercorso la storia dei passaggi del Giro d'Italia in Granda, con particolare riferimento a quelle dal 1990 in poi. Momenti di commozione e scroscianti applausi quando sullo schermo del “Galapalace” sono state proiettate le immagini di Marco Pantani e Michele Scarponi, campioni amati, sfortunati e indimenticati da una terra, la Granda, il cui cuore batte forte per il ciclismo. Una terra che attende con trepidazione il 24 maggio, la data che le riconsegnerà l'amato Giro, con la Abbiategrasso-Prato Nevoso.
a.d.
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