Presentato il Tour 2024: il 1° luglio l'arrivo in Piemonte (con passaggio nelle Langhe)
L'Italia ospiterà la Grande Partenza: la terza tappa sarà la Piacenza-Torino. Cirio: "Occasione di visibilità straordinaria"È stata presentata oggi a Parigi l’edizione 2024 del Tour de France con le Grand Depart dall’Italia e l’arrivo in Piemonte il 1° luglio. Il percorso piemontese toccherà le province di Alessandria, Asti, Cuneo e Torino, per arrivare nel capoluogo e ripartire da Pinerolo il giorno successivo direzione Francia. La tappa da segnare in rosso sul calendario per gli appassionati di ciclismo piemontesi sarà la terza, come detto il 1° luglio, che porterà la carovana gialla da Piacenza a Torino (le prime due saranno al Firenze-Rimini e la Cesenatico-Bologna). Una frazione da 229 chilometri, con percorso adatto ai velocisti: in provincia di Cuneo sono previsti passaggi a Barbaresco, Alba e Sommariva Perno. Il 2 luglio la corsa entrerà poi in Francia ripartendo da Pinerolo, in una tappa con arrivo a Valloire che prevede le ascese al Sestriere, al Monginevro e al Galibier.
La Grande Boucle tornerà poi a sfiorare il Piemonte e la Granda in occasione della diciannovesima tappa, alla Embrun-Isola 2000 in programma il 19 luglio. Nell’occasione la corsa transiterà sul Col de Vars e sul Col de la Bonette. A chiudere le tre settimane non ci sarà il tradizionale arrivo a Parigi, ma una cronometro da 34 km da Monte Carlo e Nizza, il 21 luglio.
Alla presentazione ufficiale del Tour hanno partecipato a Parigi il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e il sindaco di Torino Stefano Lo Russo.
“Il Tour de France è un’occasione straordinaria di visibilità per la Regione e anche un volano di ricadute economiche per tutto il territorio – sottolinea il presidente Cirio – . Per la prima volta il Tour de France parte dall’Italia per poi arrivare in Piemonte ed è la prova di quanto questa amministrazione creda nei grandi eventi internazionali e di quanto questa terra sia attrattiva. Abbiamo scelto di puntare sull’eccellenza, e la determinazione messa in campo per la tappa del Tour de France lo dimostra, perché siamo convinti che se si ospitano eventi di eccellenza ne arriveranno altri e noi sapremo dare a questo territorio la visibilità e lo sviluppo che merita”.
L’impatto sull’economia locale, partendo dall’analisi dei dati relativi alle Grandi Partenze organizzate in precedenza, è quantificabile con un moltiplicatore di 3 punti per ogni euro investito dalle istituzioni ospitanti (dato del Ministero Francese) e di un moltiplicatore di 9 punti se si guardano complessivamente gli investimenti messi in campo per l’evento (dato del Tdf). Questo, in Piemonte, si traduce con una ricaduta compresa tra i 5,1 milioni di euro e i 15 milioni. Parte di questo macro dato è dovuto all’impatto che il Tour ha sul compatto ricettivo locale: la carovana che segue il Tour, infatti, è composta da 4.500 persone (1.800 di essi solo appartenenti alle squadre in gara, il resto di addetti alla logistica e giornalisti). Questa importante mole di addetti ai lavori, da sola, nei giorni di gara andrà a occupare un terzo della disponibilità delle camere d’albergo di Torino e cintura, per un valore stimato di circa 650 mila euro. A questi andranno aggiunti turisti e appassionati che in quei giorni sceglieranno il Piemonte per le loro vacanze approfittando dell’arrivo della tappa del Tour.
Si legge in un comunicato diffuso dalla Regione: “Ma le ricadute non si fermano solo ai giorni della competizione: da mettere in conto ci sono anche quelle a lungo termine, figlie di un turismo generato dalla grande visibilità internazionale che tocca tutte le location abbracciate dal Tour. In questo caso può essere d’aiuto osservare cosa è successo nelle città che hanno ospitato le Grand Depart in precedenza: secondo il report ufficiale del Tour de France sulle tre tappe iniziali in Danimarca del Tour 2022 l’impatto economico complessivo è stato di ben 102 milioni di euro (70 milioni dal turismo interno e 32 da quello estero); nelle cinque città interessate dal passaggio della corsa la spesa turistica è stata superiore alla media del periodo di ben 45 milioni; gli spettatori totali delle tre tappe danesi sono stati 1,7 milioni ancora in crescita rispetto ai 778 mila delle due tappe della Grand Depart da Bruxelles nel 2019. Notevoli sono state anche le interazioni media, sia tradizionali che digitali, con più di 80 mila articoli (il 60 per cento su giornali non danesi) che hanno rilanciato nel mondo il nome e l’immagine delle località attraversate. La visibilità principale è data dalla trasmissione televisiva: le tre tappe danesi hanno generato una visualizzazione totale di 203 milioni di ore nel mondo; le due in Belgio 180 milioni e un’audience media del 70%. Dal report danese si evince anche che le tre tappe sono state accompagnate da una grande serie di eventi collegati alla Grande Partenza organizzati in tutto il paese nel corso di un anno contribuendo ad aumentare l’impatto complessivo”.
Redazione
CUNEO ciclismo