Sci Alpino, la gioia di Corrado Barbera: "Emozioni indescrivibili. E quell'attesa interminabile..."
Il cuneese racconta il successo in slalom ai campionati mondiali Junior in Austria: "Sto realizzando solo adesso quello che ho fatto. Adesso non voglio fermarmi, ma spingere sempre di più"“Non passava più: è stata l’attesa più lunga della mia vita”. Corrado Barbera descrive così il tempo trascorso tra la prima e la seconda manche dello slalom speciale di St. Anton che gli ha regalato la gioia sportiva più grande della sua giovanissima carriera, il titolo di campione del mondo Junior. In Austria, dove si sono disputati i campionati mondiali di categoria, mercoledì Corrado ha vinto nella sua specialità preferita con 29 centesimi di vantaggio sullo svedese Adam Hofstedt e 38 sul francese Antoine Azzolin. Cuneese, 20 anni, ex studente del Liceo Sportivo di Limone Piemonte (come Marta Bassino), da dicembre Barbera fa parte del Centro Sportivo Esercito.
Corrado, adesso che è passato qualche giorno, hai realizzato quello che hai combinato?
“Ti dico la verità, oggi è il primo giorno che davvero inizio a realizzare quello che ho fatto. Non sono neanche ancora riuscito a festeggiare: sono tornato a casa solo ieri sera (giovedì, ndr), festeggerò per bene in questi giorni con amici e familiari”.
Che emozione è stata?
“Questo è il primo risultato con un peso davvero importante nella mia carriera: ho provato emozioni indescrivibili, che non avevo mai provato prima”.
Hai trionfato grazie ad una grande prima manche
“Sì, nella prima manche ho fatto molto bene. Il pettorale numero 2 mi ha sicuramente aiutato. Era un tracciato difficile, irregolare, con porte in cui si scivolava e altre nelle quali la neve aveva tanto grip. C’erano parecchie insidie, era facile sbagliare, infatti molti hanno commesso errori. Io invece sono riuscito a fare una ottima prova, che mi ha dato un buon vantaggio nella seconda manche, in cui ho sbagliato qualcosa, ma sono riuscito comunque a rimanere davanti”.
Quella super prima manche ti ha consentito di controllare nella seconda. O non hai fatto calcoli?
“No, guarda, non te lo puoi permettere di controllare. Con il livello che c’è in slalom, se non fai ogni manche a mille, le prendi! Vanno tutti forte e hanno tutti il coltello tra i denti. Non potevo permettermi di fare calcoli, e non ho voluto farne. Mi sono detto: ‘O tutto, o niente’. Perché a quel punto volevo vincere, non accontentarmi di un piazzamento”.
Com’è stata l’attesa tra le due manches?
“L’attesa più lunga della mia vita. Non arrivava mai il momento di partire (ride, ndr). Per un paio d’ore sono stato nella hospitality, mi sono riposato, per quanto sono riuscito. E diciamo che è passata. Ma quando sono salito per la ricognizione, circa un’ora e mezza prima della mia partenza, è stato interminabile. Avevo tanta tensione, dopo quel primo posto volevo vincere. L’attesa più grande è stata tra le 13,20 e le 13,45: ero pronto per partire, ma non arrivava mai il momento. Sono stati solo 25 minuti, ma mi sono sembrate delle ore”.
E adesso?
“Adesso non voglio fermarmi. Ho vissuto sensazioni troppo speciali. E poi sono così belle queste gare importanti, per come sono organizzate: tv, interviste, parterre. Non voglio più tornare indietro. Ho letto i nomi di chi ha vinto prima di me questa competizione: ci sono campioni che adesso sono tra i migliori a livello mondiale. Questo mi ha fatto capire che ho fatto qualcosa di grande, ma anche che io voglio arrivare lì. È uno stimolo per lavorare e spingere ancora di più per raggiungere quei livelli”.
Quali sono i prossimi obiettivi?
“Voglio affermarmi in Coppa Europa e stabilizzarmi tra i primi posti. Poi, essendomi guadagnato la Coppa del Mondo, voglio partecipare non solo facendo la comparsa, ma spingendo e facendo bene. Darò il massimo per provare a confrontarmi con i campioni veri e vedere il mio livello. Da dicembre ho avuto la possibilità di entrare a far parte del Centro Sportivo Esercito: li ringrazio, per me è un’opportunità importante per allenarmi, lavorare nel migliore dei modi e provare a raggiungere questi obiettivi, che sono quelli a breve termine”.
E quelli un po' più in là?
“Direi le Olimpiadi del 2026 in casa. Oltre alla volontà di riuscire ad affermarmi in Coppa del Mondo”.
Hai un modello o un idolo?
“Kristoffersen. Lui ha iniziato a vincere a 18 anni, quando io ne avevo 10. Lo guardavo con grande ammirazione: è lui il mio idolo indiscusso”.
Gabriele Destefanis
CUNEO Sci alpino - mondiale - corrado barbera