Sci alpino, Marta Bassino è pronta per un Mondiale da stella
Domenica 7 febbraio la cerimonia inaugurale della rassegna iridata a Cortina, il 18 la prova di Gigante, in cui la borgarina sarà tra le favoriteChe questo avrebbe potuto essere l’anno della sua definitiva consacrazione lo si era intuito già nella prima prova stagionale, in quel Gigante di ottobre vinto dominando sulle nevi di Solden. Nei mesi successivi Marta Bassino ha poi confermato tutte le attese assestandosi su livelli di prestazione altissimi. Se negli ultimi due anni la borgarina poteva essere considerata un’outsider, ora non c’è più alcun dubbio: nel gotha dello sci alpino c’è anche lei, e quando si parla delle migliori sciatrici del mondo non si può non menzionare anche il suo nome. L’azzurra, dopo il trionfo nella prova inaugurale di questa stagione di Coppa del Mondo, ha incrementato il suo bottino con altre tre vittorie, tutte ottenute in Gigante: quella di Courchevel a inizio dicembre, poi la sensazionale doppietta nel weekend sloveno di Kranjska Gora il 16 e 17 gennaio (nessuna italiana aveva vinto due prove di Gigante consecutive nello stesso weekend dal 1997, Deborah Compagnoni l’ultima a riuscirci).
Vittorie che portano a cinque il totale dei suoi squilli in carriera in Coppa del Mondo, cui si aggiungono il terzo posto di Kronplatz e il secondo nel SuperG di Sankt Anton, in Austria, in cui Marta Bassino ha confermato le sue doti da atleta polivalente: non a caso è la prima (e finora unica) sciatrice italiana della storia aver centrato il podio in Coppa del Mondo in almeno cinque discipline diverse, primato ottenuto a gennaio del 2020 con il doppio secondo posto di Bansko in discesa libera e SuperG. Il conto totale dei podi in Coppa del Mondo è arrivato a 17, bottino che sarà senz’altro migliorato ma che già pone la borgarina, ad appena 24 anni, nella top ten di sempre dello sci alpino italiano: superate Denise Karbon e Karen Putzer, a quota 16, in una speciale classifica guidata da fuoriclasse come Isolde Kostner (51), Deborah Compagnoni (44) e Federica Brignone (42). Numeri e traguardi che delineano i tratti di un’atleta che in questo 2020-2021 ha definitivamente fatto il salto da giovane promessa a campionessa affermata, e che fanno di Marta Bassino una delle protagoniste più attese dei Mondiali di Cortina, in programma dall’8 al 21 febbraio (domenica 7 febbraio alle 18 la cerimonia di inaugurazione). Per la borgarina dell’Esercito non si tratterà di un debutto assoluto, ma per la prima volta affronterà la rassegna iridata forte di un nuovo status: quello di campionessa, come detto, con addosso quella luce dei riflettori che si riserva alle favorite della competizione.
Marta Bassino di certo sarà al via nella sua specialità preferita, il Gigante (18 febbraio, prima manche alle 10, seconda alle 13.30), molto probabile anche la sua partecipazione al SuperG (9 febbraio, ore 10.30) e alla combinata alpina (10 febbraio, prima manche alle 10, seconda alle 13.30). Punto interrogativo, invece, sulla discesa libera (14 febbraio, ore 11), sullo slalom (21 febbraio, prima manche alle 10, seconda alle 13.30) e sul parallelo (16 febbraio, ore 14).
In ogni caso, Marta Bassino sarà una delle stelle di questo Mondiale, oltre che la punta di diamante di un’Italia che dovrà fare a meno dell’infortunata Sofia Goggia. Un Mondiale, quello di Cortina d’Ampezzo, che si svolgerà a porte chiuse a causa dell’emergenza Coronavirus, e in cui l’Italia cercherà di migliorare il medagliere di Aare 2019: in Svezia, due anni fa, gli azzurri raccolsero un oro e un argento con Dominik Paris e Sofia Goggia in SuperG, oltre ad un bronzo nella gara a squadre. “Vivo il momento più bello della mia carriera e me la godo, non sto pensando troppo al futuro, vivo giorno dopo giorno e gara dopo gara, cercando di raccogliere ad ogni appuntamento il mio massimo e alla fine faremo i conti”: così Marta Bassino ha commentato la sua splendida doppietta di Kranjska Gora qualche settimana fa. Una spensieratezza che porta con sé una gestione della tensione e della pressione tutta nuova: è infatti dal punto di vista mentale che la borgarina ha saputo fare il salto di qualità, aggiungendo la capacità di mantenere i nervi saldi nei momenti decisivi a quelle qualità tecniche già ampiamente mostrate negli anni scorsi. Doti che l’azzurra sarà chiamata a confermare, ammesso che una conferma serva, nel Mondiale di Cortina, prova di maturità che potrebbe definitivamente elevarla al rango di fuoriclasse.
Redazione
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