Cuneo è già da Superlega (comunque vada), ma oggi al palazzetto c'è un appuntamento con la storia
Per una città che si nutre di pallavolo quella di stasera è più di una semplice partita: questo sport è parte integrante dell'identità di questo territorioQuando ho iniziato a fare questo mestiere era il 2014. Mi occupavo prevalentemente di sport, e occuparsi prevalentemente di sport in provincia di Cuneo significa occuparsi soprattutto di pallavolo. Io, calciofilo per passione, mi ritrovai ad approcciarmi a questo mondo in un momento molto particolare. Erano i mesi immediatamente successivi all’addio di Valter Lannutti: dopo venticinque anni consecutivi in Serie A1, con un palmarès da big e il fiore all’occhiello dello scudetto del 2010, Cuneo era rimasta senza una squadra di pallavolo maschile di vertice.
Capii immediatamente - in parte già lo sapevo - che cos’era la pallavolo per questa città. Non solo uno sport, non solo una passione: i precedenti venticinque anni avevano trasformato la pallavolo in un vero e proprio tratto identitario di questo territorio. La fine dell’epopea della fu Alpitour non era vissuta come una semplice conclusione di un ciclo sportivo, pur ricco di soddisfazioni: perdere la pallavolo, per Cuneo e la sua gente, era un vero e proprio lutto, difficile da accettare e da metabolizzare. Capii, insomma, di vivere in uno dei pochi angoli d’Italia in cui per tante, tantissime persone, la pallavolo viene prima del calcio.
Ho riprovato quelle sensazioni in questi giorni, dopo la vittoria di Cuneo contro Brescia, in gara 1 dei playoff della Serie A2 di pallavolo. L’attesa febbrile e l’atmosfera sono quelle delle grandi occasioni: la passione si respira e si avverte in ogni angolo della città, così come l’impazienza di chi attende la gara di stasera, di chi attende da undici anni di rivedere Cuneo nella massima serie di pallavolo, per quella che sarebbe la prima partecipazione alla nuova Superlega, nata proprio nel 2014.
La realtà è che Cuneo - dove per Cuneo si intendono città, ambiente e tifoseria - è già pronta per la Superlega. Lo dimostrano, in primis, i 4.700 biglietti “polverizzati” in poche ore per la partita di stasera: il palazzetto di San Rocco sarà un catino incandescente - i Blu Brothers hanno annunciato una coreografia che coinvolgerà tutto l’impianto - pronto a spingere i ragazzi di coach Battocchio verso la realizzazione di un sogno cullato per oltre un decennio. Un decennio difficile, di ricostruzione, in cui però Cuneo ha saputo tenere vivo il fuoco della passione per la pallavolo: merito anche del movimento femminile, certo, ma non era scontato tenere accesa questa fiamma in anni di magra, dopo un quarto di secolo per “palati fini”. Se si è riusciti a farlo, è proprio perchè quel quarto di secolo ha fatto entrare la pallavolo nelle vene di chi vive in questa città e in questa provincia.
E poi c’è la società, quel Cuneo Volley che negli ultimi anni, pur con alcuni errori che sono fisiologici e inevitabili in un percorso di ricostruzione, ha posto le basi per tornare ai vertici un mattoncino dopo l’altro: una società che già oggi, per come lavora fuori e dentro al campo (giovanili comprese) è da Superlega, a prescindere da quello che sarà l’esito della finale contro Brescia.
Per questo, quella di stasera per Cuneo non sarà una serata qualunque. Si comincia alle ore 20. La città è pronta, la tifoseria anche: manca l’ultimo passo per concretizzare il sogno. Per riportare la Cuneo della pallavolo dove le spetta (e dove merita di stare).
Andrea Dalmasso

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