Ad Antonio Lobo Antunes il premio Bottari Lattes Grinzane 2018
Sabato 20 ottobre al Castello di Grinzane Cavour il portoghese riceverà il riconoscimento nel corso della cerimonia di premiazioneAntónio Lobo Antunes, nato a Lisbona nel 1942, dotato di sguardo profondo sulla realtà e la psicologia umana, che ha attinto dalla sua professione di psichiatra, e di acuta capacità di indagine sulla storia, in particolare quella coloniale, attraverso una scrittura metaforica, polifonica (come lui stessa l’ha definita), è il vincitore del Premio Bottari Lattes Grinzane 2018 per la sezione La Quercia, intitolata a Mario Lattes (editore, pittore, scrittore, scomparso nel 2001) e dedicata a un autore internazionale che abbia saputo raccogliere nel corso del tempo condivisi apprezzamenti di critica e di pubblico. La maggior parte dei suoi libri sono pubblicati in Italia da Feltrinelli. I lettori italiani hanno potuto conoscere e apprezzare i romanzi di António Lobo Antunes grazie all’interessamento di Antonio Tabucchi, che nel 1996 per Einaudi contribuì alla pubblicazione di uno dei primi libri dello scrittore, In culo al mondo, uscito in Portogallo nel 1979 e tradotto in italiano dalla moglie stessa di Tabucchi, Maria José de Lancastre. I libri successivi di Lobo Antunes sono stati tradotti da Rita Desti e Vittoria Martinetto. L'ultimo romanzo, il ventottesimo, è uscito l'anno scorso in Portogallo, Até Que as Pedras se Tornem mais Leves que a Água (Dom Quixote).
Venerdì 19 ottobre 2018 lo scrittore portoghese sarà ad Alba per tenere una lectio magistralis (ore 18, Teatro Sociale Busca – Piazza Vittorio Veneto, 3). L'appuntamento è a ingresso libero fino a esaurimento posti.
Sabato 20 ottobre 2018 al Castello di Grinzane Cavour (ore 16.30, ingresso libero) riceverà il riconoscimento nel corso della cerimonia di premiazione, durante la quale sarà anche proclamato il vincitore per la Sezione Il Germoglio tra gli scrittori finalisti: Yu Hua (Cina) con Il settimo giorno (Feltrinelli; traduzione di Silvia Pozzi), Andreï Makine (Russia) con L’arcipelago della nuova vita (La nave di Teseo; traduzione di Vincenzo Vega), Michele Mari con Leggenda privata (Einaudi), Viet Thanh Nguyen (Vietnam) con I rifugiati (Neri Pozza; traduzione di Luca Briasco) e Madeleine Thien (Canada) con Non dite che non abbiamo niente (66thand2nd; traduzione di Maria Baiocchi e Anna Tagliavini).
c.s.
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