Al castello di Grinzane l’omaggio a Giacomo Oddero, padre dell’acquedotto delle Langhe
L'evento si è svolto sabato 3 luglio, presenti rappresentanti della società civile, politica ed economica della GrandaPer l’omaggio a Giacomo Oddero, fondatore dell’Acquedotto Langhe e Alpi Cuneesi (Alac), si sono mobilitati sabato 3 luglio, al castello di Grinzane Cavour, tutti i rappresentanti della società civile, politica ed economica della Granda. Un omaggio dovuto a chi, con la tenacia tipica della gente di Langa, ha contribuito a risolvere l’atavico problema della sete in quelle contrade della “malora”. Tra le autorità anche il presidente della Provincia, Federico Borgna.
La storia dell’acquedotto di Oddero è legata infatti in modo particolare alla Provincia. Oddero, classe 1926, da molti conosciuto come il farmacista di via Maestra ad Alba, è stato sindaco di La Morra dal 1965 al 1970 ed ha ricoperto molte cariche amministrative (presidente della Camera di Commercio, Unione Camere di Commercio Piemontesi, Cassa di Risparmio di Cuneo, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Ente Turismo). Tra le altre è stato consigliere e assessore provinciale all’Agricoltura (1970-1987) ed è in quegli anni, su proposta dell’allora presidente Mario Martini, partì il sogno di realizzare l’Acquedotto delle Langhe che oggi è la rete idrica più lunga di tutto il Piemonte meridionale. Ci sono poi voluti anni di lotte e di discussioni, ma oggi l’acquedotto raggiunge tutti i paesi di Langa e serve circa 220 mila persone e migliaia di aziende.
Era difficile credere che le Langhe, circondate da una catena alpina ricca di acqua, non potessero disporre di acqua a sufficienza: qualcuno doveva fare qualcosa. Sulla spinta di Oddero, il 12 aprile 1978 tutti i parlamenti cuneesi, nessuno escluso, presentarono un disegno di legge risolutivo per l’acquedotto delle Langhe. A quel punto la macchina guidata da Oddero partì e non si fermò più. Dalle prime sorgenti captate in valle Corsaglia si raggiunse la Langa, negli anni a seguire la struttura fu integrata con la captazione delle sorgenti di valle Vermenagna e riuscì finalmente a rifornire abitazioni e aziende. Oddero è stato presidente dell’Acquedotto delle Langhe per un ventennio dal 1971 al 1991. Nel suo intervento ha ricordato con particolare enfasi quel vecchio contadino di Camerana che, prima diffidente come lo erano tutti all’inizio della storia, a cose fatte lo cercò per congratularsi, ma quando gli fu davanti si mise a piangere come un bambino e, singhiozzando, gli disse grazie perché “io nella mia vita non ho mai visto tanta acqua così”.
All’omaggio ad Oddero hanno partecipato anche il presidente della Regione Alberto Cirio, il presidente di Alac Marino Travaglio, il sindaco di Alba Carlo Bo, il presidente della Fondazione Crt Giovanni Quaglia ed il vice presidente della fondazione Crc Mauro Raviola i quali hanno ricostruito i passaggi significativi della storia dell’acquedotto, facendo riferimento anche ai futuri sviluppi del settore idrico provinciale.
Come segno di riconoscimento Oddero ha ricevuto un’opera realizzata dall’artista Valerio Berruti che, rappresentando l’abbraccio di un bambino, simboleggia il grande abbraccio della rete acquedottistica al territorio. Al termine l’omaggio agli intervenuti del volume fotografico curato dalla casa editrice Aragno con le immagini dell’acqua sottolineate da frasi e pensieri di intellettuali, scrittori e personaggi di spicco.
c.s.
GRINZANE CAVOUR Giacomo Oddero