Alba: unâarea verde di corso Europa intitolata a Giovanni Goria
Scomparso nel 1994, Giovanni Goria nel 1987, da Presidente del Consiglio, inaugurò la Fiera del Tartufo Bianco e la rinnovata Biblioteca civicaNella riunione di giovedĂŹ 4 aprile scorso, la Giunta comunale di Alba ha deciso di intitolare a Giovanni Goria lâarea verde in corso Europa, tra via Padre Girotti e via San Pio V, di fronte alla scuola elementare âMaria Montessoriâ.
Lâarea verde sarĂ restaurata nelle prossime settimane, nellâambito del progetto di riqualificazione dellâarea mercatale di corso Europa. Scomparso nel 1994, Giovanni Goria, nel 1987 da Presidente del Consiglio, inaugurò la Fiera del Tartufo Bianco dâAlba e la rinnovata Biblioteca civica. Astigiano, fu testimone e attore importante nella storia politica ed economica dellâItalia e dellâEuropa. La targa riporterĂ la dicitura âArea verde. Giovanni Goria (1943 - 1994) Presidente del Consiglioâ.
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Giovanni Goria nasce ad Asti il 30 luglio 1943. Figlio di un impiegato comunale e di una commerciante, rivela molto presto la sua vocazione politica iscrivendosi alla Democrazia Cristiana nel 1960, a soli diciassette anni. Consegue il diploma di ragioniere e la laurea in Economia e Commercio. Nominato responsabile dellâUfficio Studi e programmazione dellâamministrazione provinciale di Asti, svolge unâintensa attivitĂ nellâufficio studi della Camera di Commercio di Asti. In questa veste collabora con lâIRES di Torino. Dal 1974 al 1976 è membro del collegio dei sindaci della Cassa di Risparmio di Asti. Nel 1975, dopo essere stato a capo del movimento giovanile della DC, diventa segretario regionale.
La svolta nella carriera politica avviene nel 1976 quando Giovanni Goria, pur non avendo mai fatto parte delle amministrazioni locali, viene candidato alle elezioni politiche del 20 giugno 1976 ed eletto alla Camera dei Deputati nella circoscrizione Cuneo-Alessandria-Asti. Rieletto deputato il 3 giugno 1979 è Sottosegretario al Bilancio e alla Programmazione nel primo Governo Spadolini (1981-1982), incarico dal quale si dimette nel giugno 1982 per assumere quello di responsabile del dipartimento economico della Democrazia Cristiana. Nel dicembre 1982 è per la prima volta Ministro del Tesoro nel quinto Governo Fanfani. Ă il piĂš giovane a ricoprire tale incarico nellâItalia repubblicana.
Negli anni seguenti Giovanni Goria mantiene ininterrottamente lâincarico di Ministro del Tesoro: durante i due Governi Craxi (1983-1986, 1986-1987) e il sesto Governo Fanfani (1987), in cui detiene, ad interim, lâincarico di Ministro del Bilancio e della Programmazione Economica. Dalle consultazioni elettorali del 14 giugno 1987 sia la DC che il PSI risultano rafforzati, il che contribuisce a mantenere uno stato di tensione, rendendo improponibile la candidatura del segretario della DC De Mita alla guida del Governo. Si ricorre dunque a un governo di transizione e Giovanni Goria riceve dal Presidente della Repubblica Cossiga lâincarico di formare il Governo. Dal luglio 1987 Giovanni Goria presiede il primo Governo della decima legislatura, assumendo ad interim anche il Ministero per gli Interventi Straordinari nel Mezzogiorno. Travagliato da una serie di successive crisi il Governo si scioglie nel marzo 1988.
Durante il corso della sua vita politica Giovanni Goria elabora continuamente nuove idee, che entrano nel dibattito politico attraverso i suoi interventi in occasioni istituzionali e apposite pubblicazioni, per mezzo delle quali cerca di richiamare lâattenzione del mondo politico italiano degli anni Ottanta e Novanta sulle emergenze istituzionali ed economiche che si profilano allâorizzonte. A giugno del 1989 partecipa alle elezioni europee, risultando il piĂš votato della circoscrizione nord-ovest con 640.403 preferenze. LâattivitĂ di Giovanni Goria si sposta, dunque, dal 1989 al 1991, nel Parlamento europeo, dove ricopre la carica di presidente della Commissione Affari Esteri. Nellâaprile 1991 si dimette per assumere lâincarico di Ministro dellâAgricoltura e delle Foreste del nuovo Governo Andreotti.
Rieletto per la quinta volta nel 1991, entra a far parte del governo Amato come Ministro delle Finanze, in una compagine governativa che deve prima di tutto affrontare la difficile situazione economica, soprattutto in seguito allâentrata in vigore del trattato di Maastricht (7 febbraio 1992).
Il 19 febbraio 1993 Giovanni Goria si dimette in seguito al suo coinvolgimento come imputato in una vicenda giudiziaria legata alla Cassa di Risparmio di Asti, che si conclude negli anni successivi con il suo proscioglimento. Gli ultimi mesi di vita sono segnati dallâamarezza per tale vicenda e dallâavanzare della malattia.
Muore ad Asti il 21 maggio 1994.
c.s.

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