Case della Salute, il piano della Regione Piemonte va avanti
Il programma prevede la creazione di strutture a Racconigi, Ceva, Bra e Alba e il potenziamento di quella di Fossano
La costruzione della rete delle Case della Salute piemontesi va avanti e si amplia ulteriormente: sono in tutto 77 i centri previsti dal piano della Giunta regionale (di cui 11 nelle due Asl del Cuneese), attivati o potenziati nel corso degli ultimi mesi o da realizzare nel 2018.
Il piano, varato alla fine dello scorso anno, ha già portato nel 2017 all’apertura di 44 Case della Salute in tutto il Piemonte, 31 di queste attraverso il potenziamento o la riconversione di strutture esistenti, 13 con l’attivazione di nuove realtà.
“Incomincia a prendere corpo il progetto di creare una rete di punti di riferimento fuori dagli ospedali per i malati cronici, i pazienti non gravi, i cittadini che hanno necessità di una prestazione sanitaria o assistenziale che non richiede l’accesso al pronto soccorso” spiega l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, che questa mattina ha illustrato l’avanzamento del piano alla IV commissione del Consiglio regionale. “Entro il 2018 – precisa - riusciremo ad aprire altre 33 nuove strutture, fra 13 potenziamenti e riconversioni e 20 nuove attivazioni”. Alla fine di marzo l’assessorato regionale alla Sanità effettuerà un primo monitoraggio dei risultati ottenuti.
L’obiettivo della Regione Piemonte è creare centri attrezzati e aperti lungo tutto il corso della giornata, in cui sono ospitati medici di base e pediatri, l’assistenza infermieristica, l’assistenza specialistica con percorsi di cura per patologie croniche, gli ambulatori vaccinali, i consultori familiari. All’interno, una volta completata la rete, vi lavoreranno circa un migliaio di operatori tra infermieri, medici di famiglia, pediatri, specialisti, Oss, tecnici e amministrativi.
L’investimento stimato nel corso del biennio è di 21,6 milioni di euro, sommando le risorse della Regione e quelle messe a disposizione dalle singole Asl: 11,9 milioni sono già stati impiegati nel 2017, gli altri 9,7 saranno stanziati per il 2018.
“Queste risorse non servono a costruire nuovi edifici, dato che vengono utilizzate strutture esistenti, ma a dotarli di servizi o a potenziare quelli già presenti – aggiunge l’assessore Saitta -. Abbiamo dovuto riprendere in mano un lavoro molto importante per il futuro della nostra sanità ma che era stato interrotto nel tempo. Gli ultimi interventi volti a creare una rete di assistenza territoriale e per incentivare la medicina di gruppo risalivano a una decina di anni fa”.
Questa, in dettaglio, la situazione delle Case della Salute per le Asl cuneesi.
Asl Cn1 – Sono quattro le strutture in funzione (Demonte, Boves, Saluzzo e Busca). Due dovranno essere create a Racconigi e Ceva, una va potenziata a Fossano.
Asl Cn2 – Due strutture attive, Canale/Montà d’Alba e Cortemilia/Santo Stefano Belbo. Sono da creare Alba e Bra.
Il piano, varato alla fine dello scorso anno, ha già portato nel 2017 all’apertura di 44 Case della Salute in tutto il Piemonte, 31 di queste attraverso il potenziamento o la riconversione di strutture esistenti, 13 con l’attivazione di nuove realtà.
“Incomincia a prendere corpo il progetto di creare una rete di punti di riferimento fuori dagli ospedali per i malati cronici, i pazienti non gravi, i cittadini che hanno necessità di una prestazione sanitaria o assistenziale che non richiede l’accesso al pronto soccorso” spiega l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta, che questa mattina ha illustrato l’avanzamento del piano alla IV commissione del Consiglio regionale. “Entro il 2018 – precisa - riusciremo ad aprire altre 33 nuove strutture, fra 13 potenziamenti e riconversioni e 20 nuove attivazioni”. Alla fine di marzo l’assessorato regionale alla Sanità effettuerà un primo monitoraggio dei risultati ottenuti.
L’obiettivo della Regione Piemonte è creare centri attrezzati e aperti lungo tutto il corso della giornata, in cui sono ospitati medici di base e pediatri, l’assistenza infermieristica, l’assistenza specialistica con percorsi di cura per patologie croniche, gli ambulatori vaccinali, i consultori familiari. All’interno, una volta completata la rete, vi lavoreranno circa un migliaio di operatori tra infermieri, medici di famiglia, pediatri, specialisti, Oss, tecnici e amministrativi.
L’investimento stimato nel corso del biennio è di 21,6 milioni di euro, sommando le risorse della Regione e quelle messe a disposizione dalle singole Asl: 11,9 milioni sono già stati impiegati nel 2017, gli altri 9,7 saranno stanziati per il 2018.
“Queste risorse non servono a costruire nuovi edifici, dato che vengono utilizzate strutture esistenti, ma a dotarli di servizi o a potenziare quelli già presenti – aggiunge l’assessore Saitta -. Abbiamo dovuto riprendere in mano un lavoro molto importante per il futuro della nostra sanità ma che era stato interrotto nel tempo. Gli ultimi interventi volti a creare una rete di assistenza territoriale e per incentivare la medicina di gruppo risalivano a una decina di anni fa”.
Questa, in dettaglio, la situazione delle Case della Salute per le Asl cuneesi.
Asl Cn1 – Sono quattro le strutture in funzione (Demonte, Boves, Saluzzo e Busca). Due dovranno essere create a Racconigi e Ceva, una va potenziata a Fossano.
Asl Cn2 – Due strutture attive, Canale/Montà d’Alba e Cortemilia/Santo Stefano Belbo. Sono da creare Alba e Bra.
c.s.
CUNEO Antonio Saitta - Bra - Alba - Racconigi - Ceva - Aslcn1 - Case della Salute - Assessore Sanità - AslCN2