Cento ispettori in più per la medicina del lavoro e la sorveglianza epidemiologica in Piemonte
Il provvedimento annunciato dall’assessore regionale Icardi nella settimana della sicurezza sul lavoro: “Particolare attenzione ai settori più a rischio”Il 28 novembre, nel corso della riunione del Comitato regionale di Coordinamento, verranno presentati il Piano di sviluppo delle attività di controllo sui luoghi di lavoro e di sorveglianza sulle malattie professionali e i Piani mirati di prevenzione facenti riferimento al Piano regionale della Prevenzione 2022.
Lo annuncia l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi, in apertura della Settimana europea dedicata alla Sicurezza sul lavoro.
“L’obiettivo della Regione - osserva l’assessore Icardi - è di incrementare di 100 unità il numero di ispettori per le attività di controllo nelle imprese, con particolare attenzione ai settori più a rischio. Ad oggi, il Piemonte dispone di 200 operatori, tra cui medici, tecnici della prevenzione e ingegneri. L'obiettivo è, nel prossimo biennio, di raggiungere la dotazione di 300 risorse umane”.
L’assessore Icardi spiega inoltre come sia stato previsto il rilancio del sistema di sorveglianza epidemiologica, in modo da poter disporre di un quadro aggiornato dell'andamento degli infortuni e delle malattie professionali con l’analisi dei determinanti di rischio ad essi collegati.
“Potenzieremo la rete della medicina del lavoro sull’intero territorio regionale - aggiunge Icardi - per consentire l’erogazione di prestazioni qualificate ai lavoratori che ne abbiano l’esigenza e svolgere delle attività di sorveglianza sanitaria sui soggetti esposti a determinanti di rischio (ad esempio l'amianto)”.
Per l’acquisizione di personale sono già stati stanziati 12 milioni di euro, mentre per gli investimenti in strutture e apparecchiature, che consentiranno alle aziende sanitarie di investire nel settore della prevenzione, arriveranno ulteriori 10 milioni dal Piano Nazionale complementare al PNRR, programma 6 “Salute, ambiente, biodiversità e cambiamenti climatici”.
c.s.
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