Covid, un anno fa in Piemonte era ricoverato un positivo su 11: oggi uno su 37
Il confronto tra i dati attuali e quelli dello scorso periodo natalizio: la diffusione della variante Omicron preoccupa, ma le differenze sono evidentiIl decreto “Festività”, con cui il Governo ha introdotto nuove norme anti Covid per arginare l’ascesa dei contagi, ha sollevato non poche polemiche, instillando in molti la sensazione di essere tornati “al punto di partenza”, a quella situazione di crisi vissuta un anno fa, quando la campagna vaccinale era alle prime battute e quando quella contro il Covid era ancora una guerra da combattere quasi senza armi. In tanti (complottisti e “no vax” ma non solo) con il varo del recente decreto hanno gridato allo scandalo, indicando il provvedimento come una sostanziale dichiarazione di inutilità dei vaccini. Ma è davvero così? Siamo davvero tornati indietro di un anno? Non proprio, e sono i numeri a testimoniarlo.
Il primo dato da prendere in analisi è quello relativo ai ricoveri. Attualmente negli ospedali piemontesi i pazienti positivi al Covid-19 sono 1.147 (dato aggiornato a ieri, lunedì 27 dicembre): un anno fa, il 27 dicembre 2020, erano 3.250. È bene sottolineare che ci si trova in due fasi diverse della “curva”: oggi i dati sono in risalita, un anno fa si era invece in fase di discesa, dopo quasi due mesi di zona rossa, arancione e coprifuoco (a fine novembre del 2020 i contagiati ricoverati in Piemonte erano più di 5 mila). Eloquente anche il dato che riguarda i pazienti gravi: oggi nei reparti di terapia intensiva del Piemonte ci sono 89 persone positive al Covid-19, un anno fa erano 211, dopo essere arrivate a toccare quota 404 il 24 novembre.
Un’altra netta differenza tra la situazione attuale e quella di fine 2020 è quella rilevabile analizzando la percentuale di positivi ricoverati. Il 27 dicembre del 2020 i positivi totali erano 34.449: era quindi ricoverato un positivo ogni 11. Oggi i positivi sono 42.151: solo uno su 37 si trova in ospedale. Più contagiati rispetto ad un anno fa, ma un numero più basso di ricoverati: un dato che non ha bisogno di troppi commenti.
Si potrebbe obiettare che la grande quantità di tamponi eseguiti attualmente per il rilascio del Green pass permetta di individuare molti positivi che un anno fa non venivano “intercettati”, soprattutto tra gli asintomatici, ed è in parte vero. La percentuale di positività dei test, però, evidenzia come la diffusione del virus sia simile: era del 10,1% il 27 dicembre del 2020, è stata del 9,1% nel bollettino regionale diffuso ieri. Il tutto in un contesto molto diverso: malgrado i malumori generati dal recente decreto oggi tutte le attività sono aperte (ad eccezione delle discoteche, chiuse fino al 31 gennaio) e le restrizioni sono minime.
Insomma, sebbene la diffusione della nuova variante Omicron desti preoccupazione, la situazione ad oggi è ancora lontana da quella - drammatica - che si stava vivendo un anno fa: i vaccini stanno eseguendo la funzione primaria per la quale sono stati sviluppati, ovvero diminuire l’insorgenza di sintomi gravi tra i contagiati.
Andrea Dalmasso
CUNEO Piemonte - coronavirus