Crescono nuovi casi e focolai, ma il Piemonte si conferma in zona bianca
In aumento anche il tasso di occupazione dei posti letto, che però resta sotto la soglia di allarmeIl Piemonte si conferma in zona bianca per la prossima settimana: è quanto emerge dal pre-Report settimanale di Ministero Salute e Istituto Superiore di Sanità. Nella settimana 6-12 dicembre, in Piemonte il numero dei nuovi casi e dei focolai cresce, come nel resto del territorio nazionale. L’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi passa da 1.30 a 1.36 mentre la percentuale di positività dei tamponi passa dal 3% al 4%.
L’incidenza è di 275,83 casi ogni 100 mila abitanti, mentre il tasso di occupazione dei posti letto sale, ma resta sempre sotto soglia di allerta (8.4% per le terapie intensive e 10.7% per i posti letto ordinari). La situazione epidemiologica e il numero dei ricoveri, sempre contenuti, concorrono favorevolmente a mantenere la nostra regione in zona bianca.
TRACCIAMENTO: IL PIEMONTE È UNA DELLE TRE REGIONI CHE ESEGUONO PIÙ TAMPONI IN ITALIA.
Il tempo medio tra sintomi e test di verifica è di 3 giorni, ampiamente sotto la soglia dei 5 fissata dall’Istituto superiore di Sanità
Il Report settimanale del Ministero della Salute e ISS conferma anche le buone performance del sistema di tracciamento del Piemonte con una media di 3 giorni tra l’inizio dei sintomi e l’esecuzione del tampone per verificare l'eventuale positività al Covid, un tempo ben sotto la soglia massima di 5 giorni fissata dall’ISS.
Il Piemonte inoltre, pur con una incidenza contenuta, è una delle tre regioni italiane che nell’ultimo mese hanno fatto il maggior numero di tamponi (tabella allegata): quasi 1,6 milioni i test eseguiti con una percentuale di positività rilevata tra le più basse a livello nazionale.
L’uso dei tamponi in Piemonte avviene sempre nei casi previsti dall’autorità sanitaria e in particolare è utile ricordare che, nei contesti dove c’è un link epidemiologico (ad esempio i contatti stretti di un caso o la verifica su persone che vivono in un contesto comune quali le strutture residenziali), l’uso di un tampone antigenico o molecolare è considerato dalle autorità sanitarie italiane ed europee equivalente.
Come già anticipato nei giorni scorsi, nell’ultima settimana la domanda di tamponi è cresciuta in modo importante, in Piemonte come nel resto d’Italia, a causa della maggiore circolazione del virus del Covid e il sovrapporsi dei sintomi dell’influenza tradizionale, che è necessario comunque verificare. Proprio per questo la Regione ha disposto il potenziamento degli hotspot dedicati ai tamponi e al tracciamento attraverso il supporto delle aziende ospedaliere che, dove possibile, stanno attivando al loro interno nuovi hotspot o mettendo a disposizione delle Asl il proprio personale, per potenziare il servizio degli hotspot già esistenti.
"Tutto questo - sottolineano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi - è frutto di un grande sforzo che tutta la macchina sanitaria ha messo e continua a mettere in campo. Un lavoro enorme di cui è giusto dare merito ai nostri operatori sanitari, perché stanno facendo il possibile e anche l’impossibile per i propri concittadini. Senza sosta da due anni”.
c.s.
CUNEO Piemonte - coronavirus