Dai figli non si divorzia
La consulenza dello psicologo
Con sempre maggiore frequenza vediamo avvicendarsi nei nostri studi di psicoterapia famiglie infrante in cui imperano la sofferenza e il disagio psicologico. Le coppie si separano e nuove famiglie si ricompongono: diventa allora importante occuparsi della salute psichica e relazionale dei bambini che, trovandosi spesso in balia degli eventi, sono costretti ad adeguarsi ai cambiamenti imposti dai genitori. Il loro affetto viene quasi sempre conteso, spesso essi sono strumentalizzati per arrecare danno al coniuge rivale con la richiesta implicita di schierarsi a favore dell’uno o dell’altro.
Come fare, quindi quando ci si separa?
Chiedere a un figlio di prendere le nostre parti è un errore molto comune. Guidati dalla nostra rabbia nei confronti del partner desideriamo ferirlo, dimostrando che i figli perorano la nostra causa. Dimentichiamo però che essi amano entrambi e desiderano sopra ogni cosa vedere la nostra riconciliazione. Pertanto, almeno di fronte a loro, occorre che mettiamo da parte il nostro risentimento evitando assolutamente di parlare male dell’ ex coniuge. Mai chiedere ai figli di prendere parte alle discussioni, domandando loro se abbiamo ragione. Anche se il nostro ex (o la nostra ex) ha torto marcio, evitiamo comunque di sottolinearlo davanti al figlio, poiché non dobbiamo cercare in quest’ultimo un avvocato difensore ma preservarlo da quei vissuti di odio e desiderio di rivalsa dai quali siamo invasi e talvolta sopraffatti.
Dobbiamo inoltre lasciare che i nostri bambini telefonino al loro papà o alla loro mamma tutte le volte che vogliono, senza porre limitazioni di sorta e senza scoraggiarli. Mentre il figlio è al telefono non pretendiamo di ascoltare la conversazione e lasciamo, soprattutto in adolescenza, che conversino in privato, se lo richiedono.
Mostriamoci autenticamente interessati nell’ascoltare i figli mentre parlano dell’altro genitore, ricordando che loro hanno bisogno di amarlo almeno quanto amano noi.
Se abbiamo bisogno di litigare o discutere con l’ex coniuge evitiamo di farlo davanti ai bambini. Essi hanno già preso parte a molte discussioni in passato e non hanno bisogno di subirne altre, soprattutto se l’oggetto del litigio sono loro.
Premuriamoci di pagare gli alimenti come è stato disposto, ricordandoci che con quei soldi sostentiamo i nostri figli. Non dobbiamo far loro mancare niente anche nel caso si tratti di fare dei sacrifici.
Quando incontriamo il partner salutiamolo con gentilezza evitando, di fronte ai figli quella freddezza relazionale che ci portiamo nel cuore.
Non imponiamo ai bambini di accettare il nostro nuovo partner, poiché essi hanno bisogno dei loro tempi e dei loro spazi, molto più di noi.
Una separazione provoca sempre grandi disagi. Dobbiamo tenere ben presente che la salute psicologica dei figli è imperativamente sotto la nostra responsabilità. Non potendoci esimere dal dovere di prendercene cura, davanti alla separazione noi dobbiamo porre il benessere dei bambini di fronte a tutto, anche a costo di rinunciare ai nostri sogni e alle nostre aspirazioni.
Dott. Christian Rinaudo CUNEO
Come fare, quindi quando ci si separa?
Chiedere a un figlio di prendere le nostre parti è un errore molto comune. Guidati dalla nostra rabbia nei confronti del partner desideriamo ferirlo, dimostrando che i figli perorano la nostra causa. Dimentichiamo però che essi amano entrambi e desiderano sopra ogni cosa vedere la nostra riconciliazione. Pertanto, almeno di fronte a loro, occorre che mettiamo da parte il nostro risentimento evitando assolutamente di parlare male dell’ ex coniuge. Mai chiedere ai figli di prendere parte alle discussioni, domandando loro se abbiamo ragione. Anche se il nostro ex (o la nostra ex) ha torto marcio, evitiamo comunque di sottolinearlo davanti al figlio, poiché non dobbiamo cercare in quest’ultimo un avvocato difensore ma preservarlo da quei vissuti di odio e desiderio di rivalsa dai quali siamo invasi e talvolta sopraffatti.
Dobbiamo inoltre lasciare che i nostri bambini telefonino al loro papà o alla loro mamma tutte le volte che vogliono, senza porre limitazioni di sorta e senza scoraggiarli. Mentre il figlio è al telefono non pretendiamo di ascoltare la conversazione e lasciamo, soprattutto in adolescenza, che conversino in privato, se lo richiedono.
Mostriamoci autenticamente interessati nell’ascoltare i figli mentre parlano dell’altro genitore, ricordando che loro hanno bisogno di amarlo almeno quanto amano noi.
Se abbiamo bisogno di litigare o discutere con l’ex coniuge evitiamo di farlo davanti ai bambini. Essi hanno già preso parte a molte discussioni in passato e non hanno bisogno di subirne altre, soprattutto se l’oggetto del litigio sono loro.
Premuriamoci di pagare gli alimenti come è stato disposto, ricordandoci che con quei soldi sostentiamo i nostri figli. Non dobbiamo far loro mancare niente anche nel caso si tratti di fare dei sacrifici.
Quando incontriamo il partner salutiamolo con gentilezza evitando, di fronte ai figli quella freddezza relazionale che ci portiamo nel cuore.
Non imponiamo ai bambini di accettare il nostro nuovo partner, poiché essi hanno bisogno dei loro tempi e dei loro spazi, molto più di noi.
Una separazione provoca sempre grandi disagi. Dobbiamo tenere ben presente che la salute psicologica dei figli è imperativamente sotto la nostra responsabilità. Non potendoci esimere dal dovere di prendercene cura, davanti alla separazione noi dobbiamo porre il benessere dei bambini di fronte a tutto, anche a costo di rinunciare ai nostri sogni e alle nostre aspirazioni.
Dott. Christian Rinaudo CUNEO
Dai figli non si divorzia