Dalla Commissione Sanità della Regione ok al bilancio di previsione 2022-2024
Dopo le relazioni degli assessori alle Pari opportunità Chiara Caucino e alla Sanità Luigi Icardi, è stato il turno dell’assessore alle Politiche sociali Maurizio MarroneLa Commissione Sanità, presieduta da Alessandro Stecco, ha dato - a maggioranza - parere consultivo favorevole sul Bilancio di previsione finanziario 2022-2024. Dopo le relazioni degli assessori alle Pari opportunità Chiara Caucino e alla Sanità Luigi Icardi, questa mattina è stato il turno dell’assessore alle Politiche sociali Maurizio Marrone. L’assessore ha confermato per il 2022 tutti gli stanziamenti previsti nei bilanci di previsione degli anni scorsi, in attesa della definizione delle risorse statali.
È di 296 mila euro la spesa complessivamente prevista per implementare il sistema informatico nazionale che farà dialogare i servizi sociali territoriali con la Regione e con lo Stato. Confermato lo stanziamento di 12 milioni di euro del Fondo regionale per la disabilità e si porta a 9,5 quello per l’assistenza dei pazienti ex psichiatrici, necessari a garantire la normale attività dei centri diurni, delle rette per gli inserimenti nelle strutture residenziali e per la domiciliarità. Confermati anche i 180 mila euro per il triennio 2022-2024 per finanziare il servizio “comunica@ens” dell’Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi e di 250 mila euro, per il medesimo triennio, per attività promozionali di enti e associazioni che operano nel campo della disabilità.
Confermati i 10 milioni di euro del fondo per i servizi domiciliari per persone anziane non autosufficienti e i 9,1 milioni per la domiciliarità degli anziani, così come i 44,3 milioni nel triennio 2022-2024 per il fondo di gestione del sistema dei servizi sociali e i 20 mila euro per rimborsare le Asl delle indennità corrisposte ai cittadini affetti da Tbc e i 140 mila euro sul medesimo triennio per attività di promozione e realizzazione di iniziative regionali per la promozione della sussidiarietà.
L’unica riduzione prevede lo stanziamento di 45 milioni, anziché i 50 previsti, per i servizi destinati a soggetti in condizioni specifiche di fragilità sociali (extra Lea).
“Questo – ha spiegato l’assessore – si iscrive in una generale riduzione delle spese sostenute dalle Asl su questo tema, in funzione anche della nuova programmazione prevista per le strutture psichiatriche. Stiamo comunque lavorando al progetto riguardante il Fondo sociale europeo per andare a garantire che non ci sia nessuna riduzione delle prestazioni domiciliari, a partire dagli assegni di cura”.
Sono previsti, infine, tre accordi di programma per la messa in sicurezza della Casa di riposo di Paesana, la ristrutturazione di un immobile destinato ai servizi sociali di Marano Ticino (No) e uno destinato a centro diurno per disabili a Saluzzo.
Il dibattito è stato aperto da Monica Canalis, intervenuta per il Pd con Domenico Ravetti e Domenico Rossi che, pur riconoscendo l’impegno della Giunta su alcuni capitoli, ha evidenziato la necessità di sapere quanto, della prevista riduzione di cinque milioni di euro, andrà a incidere sulla psichiatria e quanto sulla quota per gli assegni di cura della Città di Torino e ha avanzato dubbi sul possibile utilizzo di fondi Fse per sopperire alla riduzione. La medesima richiesta di conoscere i particolari delle conseguenze che porterà la riduzione di 5 milioni è stata avanzata anche da Marco Grimaldi (Luv).
Silvio Magliano (Moderati), ha chiesto che vengano trovate le risorse necessarie per i progetti di vita indipendente dei disabili e per le donne che, senza sostegni, non interromperebbero la gravidanza. Sarah Disabato e Sean Sacco, intervenuti per il M5s, hanno messo in guardia sulle conseguenze che pandemia, crisi energetica e situazione in Ucraina hanno e avranno sui conti dell’assistenza e della sanità. Francesca Frediani (M4o) ha sottolineato la necessità che la Giunta interloquisca con il Governo per far fronte alle pesanti ricadute almeno in parte originate da decisioni governative.
c.s.
CUNEO sanità