"I pazienti continuano ad aspettare gli esami o pagarseli di tasca propria per averli in tempi accettabili"
La nota del sindacato Anaao Assomed Piemonte: "La nostra regione resta in zona gialla, ma la pressione sugli ospedali non sta calando"Riceviamo e pubblichiamo.
Il Piemonte resta in zona gialla. Evitato l’arancione. Non per il numero di pazienti in rianimazione né per l’incidenza di positivi né tanto meno perché la pressione sugli ospedali sta calando. Ma per una iniezione di posti letto per acuti da parte del privato (500 letti) e una riorganizzazione dei posti letto nelle ASL (altri 470 letti). Se i colori delle Regioni non sono solo un fatto estetico ma concreto, ci aspettiamo che:
Si trovino nuovi letti di terapia intensiva per poter curare tutti. Le terapie intensive hanno superato il limite del 20% di letti occupabili dai pazienti Covid per poter garantire l’assistenza rianimatoria ai pazienti non Covid. In base a questi dati, saremmo in zona arancione, non gialla. Ci venga detto in quali ASL sono stati creati 470 posti in area medica: le riorganizzazioni aziendali devono prevedere il confronto sindacale, e noi non ne sappiamo nulla. Dove sono questi nuovi letti? Venga incrementato proporzionalmente il personale. Se i letti nel SSN sono aumentati di 470, di quanto sono aumenti i medici per seguire questi 470 pazienti? Vengano subito riaperte le prenotazioni per le visite, gli accertamenti e gli interventi chirurgici dei pazienti non urgenti. Venga riattivata l’intramoenia dei medici ospedalieri.
I pazienti continuano ad aspettare gli esami o a pagarseli di tasca propria per poterli eseguire in tempi accettabili. I medici continuano a lavorare in condizioni estreme. Ma siamo in zona gialla. Per fortuna, non certo la fortuna dei malati.
Anaao Assomed Piemonte
Redazione
CUNEO sanità