'In Piemonte mancano 70 pediatri e 130 medici di Pronto Soccorso'
Una rappresentanza della segreteria Anaao Assomed ricevuta dalla Commissione Regionale Sanità in merito alla carenza di specialisti: criticità anche nella GrandaLunedì 30 settembre una rappresentanza della segreteria Anaao Assomed Piemonte (sindacato del settore medico) è stata audita dalla Commissione Regionale Sanità in merito alla carenza di specialisti, in particolare pediatri ospedalieri e medici dell’emergenza urgenza ospedaliera. L’audizione è stata richiesta dall’Anaao per descrivere nel dettaglio le gravi carenze di personale medico ospedaliero e proporre possibili soluzioni.
Secondo quanto risulta dalle stime effettuate dalla stessa Anaao, in Piemonte per quanto riguarda la pediatria mancano circa 70 medici pediatri, con le carenze maggiori negli ospedali dell’ASL TO4 (Chivasso, Ivrea), nell’ASL di Alessandria (Casale, Novi Ligure), nell’ospedale di Biella e di Borgosesia (ASL Vercelli). Attualmente su 18 ASO/ASL ben 8 utilizzano pediatri delle cooperative, le altre coprono le carenze soprattutto con gettoni a pediatri di libera scelta.
Per quanto riguarda il Pronto Soccorso, invece, le carenze sul territorio regionale sono di oltre 130 medici. Non c’è ASL che non denunci una carenza di medici del Pronto Soccorso (PS – per semplificare con il termine PS includiamo i DEA di I e II livello ). Le carenze maggiori all’ASL TO4, con una stima di oltre 30 medici mancanti. A seguire lamentano gravi difficoltà anche gli ospedali dell’ASL del VCO (Verbania e Domodossola), l’Ospedale di Biella, l’Ospedale di Novara e quelli dell’ASL di Alessandria. Le realtà meno gravi nella città di Torino che tuttavia registra le carenze importanti al Martini e al Maria Vittoria. Criticità – riferiscono dal sindacato - sono segnalate anche in provincia Granda, presso l'ospedale di Bra e quello di Saluzzo.
Attualmente, le soluzioni per coprire le carenze sono le più variegate: medici delle cooperative, ordini di servizio ai medici delle medicine per coprire i turni in Pronto Soccorso, riduzione del personale in servizio (tutte e tre le situazioni si verificano a Saluzzo), utilizzo degli specializzandi (AOU Novara), “gettoni“ per turni extra a medici del PS o a medici dell’ospedale con specialità affini (es. S. Luigi – Bra – ASL TO4), utilizzo dei medici del 118 (es. Savigliano, Biella), contratti libero professionali (es. Tortona, Vercelli).
Queste le soluzioni prospettate dall'Anaao: “Richiedere con urgenza i decreti attuativi del DL Calabria, per poter assumere gli specializzandi del quarto e quinto anno. Gli specializzandi sono colleghi competenti perché alla fine del loro percorso di formazione, sarebbero un aiuto prezioso. Modificare la formazione post-laurea, passando a contratti formazione lavoro per gli specializzandi, che si formeranno nella rete degli ospedali del SSR (ospedali di apprendimento con volumi mini di soglia per ogni specialità – Teaching hospital). La rete formativa dovrà essere necessariamente ampliata. Rendere appetibile il lavoro in DEA Pagare di più il disagio: è urgente attuare la Delibera approvata dalla precedente Giunta Regionale per incrementare la remunerazione dei medici di DEA. Attuare la Job rotation: non solo front-office ma anche OBI, reparto di Medicina d’urgenza, 118. Il lavoro sarebbe così un po’ meno usurante. Rivedere la rete ospedaliera, anche nell’ambito di un’auspicabile nuova stesura del Piano Socio Sanitario Regionale. Potenziare il territorio: incrementare i posti in lungo degenza e l’assistenza domiciliare. Ridurre gli accessi impropri in PS. Inoltre, riguardo alle altre proposte presentate dalla Commissione Salute della Conferenza delle Regioni per far fronte alle carenze, diciamo sì alla revisione della durata delle graduatorie, della durata della formazione, dei tetti di spesa per il personale, allo stanziamento di risorse aggiuntive”.
Redazione
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