Lo sviluppo del linguaggio da un anno a due anni
A tu per tu con la logopedista
Nell’articolo di aprile abbiamo parlato dello sviluppo del linguaggio fino ad un anno quindi fino alla comparsa delle prime paroline. Cosa succede dopo? Il numero delle paroline che il bambino è in grado di produrre inizia ad aumentare e generalmente ha un vocabolario di circa 50 parole intorno ai 17 mesi. Poi vi è una vera e propria esplosione ossia un’accelerazione del ritmo di acquisizione delle parole: il bambino apprende 5-9 parole nuove al giorno arrivando a dire da 300 a 600 parole intorno ai 2 anni (anche non pronunciate correttamente). Inoltre a questa età i bambini diventano in grado di utilizzare le parole in modo flessibile in contesti diversi ma la comprensione rimane comunque ancora superiore rispetto a ciò che sono in grado di dire.
Oltre alle lettere che il bambino già produceva inizia ad articolare anche le lettere k, g, f e v.
Tra 1 e 2 anni inizia a comparire il linguaggio telegrafico: il bambino inizia a costruire le frasi che non sono più composte da una singola parola come nel periodo precedente ma sono costituite da due o tre parole come se fossero un telegramma cioè collegate tra loro da una grammatica piuttosto semplificata ma che rispecchia comunque le regole generali della lingua (es. “oio ate” per dire che vuole il latte). Questa fase è fondamentale per l’apprendimento della sintassi.
In questa fascia d’età il bambino comprende la negazione “no” (anche se poi non sempre la mette in pratica!), riproduce il verso degli animali più comuni, sa indicare alcune parti del corpo, dice “ancora” per esprimere ciò di cui ha bisogno, porge un giocattolo o va a prenderlo quando gli viene richiesto.
Cosa possiamo fare noi adulti per favorire lo sviluppo del linguaggio da 1 a 2 anni?
Incoraggiare e rinforzare i tentativi del bambino di dire nuove parole; parlare col bambino descrivendo i particolari di ciò che si sta facendo; parlare al bambino lentamente ed in maniera semplice e chiara; spiegare al bambino le cose prima che lui le viva, nel momento in cui le sta vivendo e dopo averle vissute; prestare attenzione al bambino mentre parla; descrivere al bambino tutto quello che fa, ascolta o prova; fargli ascoltare CD e DVD per bambini;
lodare gli sforzi comunicativi del bambino.
Anche in questa fascia d’età ci sono dei campanellini d’allarme a cui dobbiamo fare molta attenzione: se entro i 18 mesi non compaiono le prime paroline o il bambino comprende meno di 22 parole oppure se a 24 mesi dice meno di 50 parole o non esegue semplici richieste parlatene con il pediatra. Nel prossimo articolo proseguiremo con lo sviluppo del linguaggio da 2 a 3 anni.
Claudia Delfino CUNEO
Oltre alle lettere che il bambino già produceva inizia ad articolare anche le lettere k, g, f e v.
Tra 1 e 2 anni inizia a comparire il linguaggio telegrafico: il bambino inizia a costruire le frasi che non sono più composte da una singola parola come nel periodo precedente ma sono costituite da due o tre parole come se fossero un telegramma cioè collegate tra loro da una grammatica piuttosto semplificata ma che rispecchia comunque le regole generali della lingua (es. “oio ate” per dire che vuole il latte). Questa fase è fondamentale per l’apprendimento della sintassi.
In questa fascia d’età il bambino comprende la negazione “no” (anche se poi non sempre la mette in pratica!), riproduce il verso degli animali più comuni, sa indicare alcune parti del corpo, dice “ancora” per esprimere ciò di cui ha bisogno, porge un giocattolo o va a prenderlo quando gli viene richiesto.
Cosa possiamo fare noi adulti per favorire lo sviluppo del linguaggio da 1 a 2 anni?
Incoraggiare e rinforzare i tentativi del bambino di dire nuove parole; parlare col bambino descrivendo i particolari di ciò che si sta facendo; parlare al bambino lentamente ed in maniera semplice e chiara; spiegare al bambino le cose prima che lui le viva, nel momento in cui le sta vivendo e dopo averle vissute; prestare attenzione al bambino mentre parla; descrivere al bambino tutto quello che fa, ascolta o prova; fargli ascoltare CD e DVD per bambini;
lodare gli sforzi comunicativi del bambino.
Anche in questa fascia d’età ci sono dei campanellini d’allarme a cui dobbiamo fare molta attenzione: se entro i 18 mesi non compaiono le prime paroline o il bambino comprende meno di 22 parole oppure se a 24 mesi dice meno di 50 parole o non esegue semplici richieste parlatene con il pediatra. Nel prossimo articolo proseguiremo con lo sviluppo del linguaggio da 2 a 3 anni.
Claudia Delfino CUNEO