Oltre mille sanitari attivi negli ospedali piemontesi saranno stabilizzati entro il 2023
Accordo tra Regione e sindacati. Potrà essere stabilizzato chi al 30 giugno 2022 avrà maturato diciotto mesi di servizio, di cui almeno sei nel periodo CovidI 1.137 tra medici, infermieri e operatori socio-sanitari che attualmente lavorano negli ospedali con contratti a tempo determinato saranno stabilizzati entro il 2023 e 656 lo saranno già per la fine del 2022. A consentirlo un accordo firmato dal presidente e dall’assessore alla Sanità della Regione, Alberto Cirio e Luigi Icardi dai dirigenti della Sanità regionale e da Cgil, Cisl, Uil, Fials, Fsi-Usai e Nursing Up. Un testo che il presidente ha definito "epocale", destinato a migliorare la sanità pubblica e permettere di smaltire le liste d'attesa. Inoltre, rappresenta un bel riconoscimento per un personale che ha consentito di combattere l’emergenza.
Potrà infatti essere stabilizzato chi al 30 giugno 2022 avrà maturato 18 mesi di servizio, di cui almeno 6 nel periodo Covid. Inoltre, nel bilancio delle aziende sanitarie verranno garantiti dalla Regione 7,8 milioni di euro di risorse straordinarie per la proroga a fine anno di 530 contratti a tempo determinato in scadenza nel secondo semestre del 2022, ritenuti necessari ai fabbisogni ma privi dei requisiti previsti dal Governo per la stabilizzazione. L'accordo ufficializza anche il reperimento della copertura per il riconoscimento della retribuzione accessoria del personale relativa al 2021.
Il presidente della Regione ha rilevato che "ci si è trovati di fronte a due strade: imparare la lezione che ha lasciato il Covid, ovvero che senza personale non si possono curare le persone e che i tagli del passato sono stati nefasti e quindi decidere di investire sulla sanità pubblica, oppure fare finta di niente. È stata scelta la prima".
A consentire questo risultato la possibilità di utilizzare oltre 300 milioni di fondi europei, sbloccati dopo lunghe trattative con Roma e Bruxelles.
Redazione
CUNEO sanità