Prelievi di sangue annullati per mancanza di medici, Avis e Fidas: "Si apra anche agli specializzandi"
Il tema è stato affrontato in Consiglio provinciale con uno specifico Ordine del giorno: la richiesta sarà presentata alla RegioneAttivarsi per ottenere specifiche convenzioni con le Facoltà Universitarie di Medicina che prevedano la possibilità ai medici specializzandi di prestare servizio in qualità di prelevatori del sangue, permettendo così alle associazioni di donatori del sangue di effettuare le giornate di donazione nelle loro sedi cittadine sul territorio provinciale.
È questo, in sintesi, lo scopo dell’ordine del giorno approvato all’unanimità dal Consiglio provinciale di lunedì 6 marzo su proposta del consigliere provinciale Davide Sannazzaro con il quale si chiede al presidente della Provincia Luca Robaldo di interloquire con la Regione Piemonte. La richiesta è arrivata dalle due maggiori associazioni di donatori sangue quali Avis e Fidas che, nell’incontro avuto in Provincia a Cuneo la settimana scorsa con gli stessi Robaldo e Sannazzaro, hanno sottolineato anche l’importanza di mantenere nelle sedi territoriali le giornate di donazione del sangue che permettono una più confortevole e “familiare” partecipazione degli associati.
“Nell’ambito dei servizi di trasfusione delle associazioni – dice il documento – la mancanza di medici prelevatori provoca una situazione drammatica che rasenta il paradosso perché sempre più spesso impone la necessità di annullare le sedute di prelievo, con la conseguente disaffezione e perdita dei donatori attivi, sebbene questi ultimi siano già prenotati e le sedute di donazione calendarizzate nel tempo. Questa grave carenza interessa altresì i Centri Trasfusionali, che vedono il loro personale ridotto ai minimi termini”. Da qui la richiesta di “drastiche misure di intervento, in modo da far fronte alle mancanze di personale tempestivamente e con nuovi inserimenti che garantiscano livelli di professionalità e di competenza adeguati, prendendo spunto da quanto previsto nelle Regioni Emilia Romagna e Sardegna”.
Redazione
CUNEO Avis - Fidas