Quando la gravidanza arriva dopo i 40 anni
A tu per tu con l’ostetrica
Chi sono le Primipare Attempate? Premetto che secondo me questo termine sia stato coniato da un uomo attempato, con poco senso dell’umorismo e sicuramente single… ma, a parte questa mia introduzione, se vogliamo rimanere sulle definizioni “tecniche”, le Primipare Attempate sono quelle donne, in età fertile, che affrontano, cercano, scelgono il percorso della gravidanza nella cosiddetta “seconda metà della vita”, identificata dopo i 40 anni.
In Italia, le gravidanze iniziate e portate a termine dopo quest’età sono raddoppiate negli ultimi dieci anni con differenze geografiche notevoli e motivazioni molto varie. Stando ai dati Istat, l’età media del parto è cresciuta parecchio, passando dai 29,1 anni del 1991 ai 31,4 anni del 2011: numeri che fanno delle italiane le mamme “più anziane” d’Europa, visto che nel vecchio continente l’età della maternità è ferma attorno ai 30 anni e solo in Svizzera le donne fanno figli tardi quanto noi. La domanda allora che sorge spontanea è Come mai si fanno sempre più figli dopo i 40 anni? Le motivazioni possono essere molteplici, ad esempio la società contemporanea, che ha portato ad un grande cambiamento del ruolo della donna nel mondo del lavoro, con maggiori responsabilità, maggiori competenze e anche un maggior impegno per raggiungere sempre traguardi più alti, tanto da dover anteporre le ragioni professionali a quelle del cuore, ma anche, d’altro canto, una minore stabilità economica, che ci viene “ricordata” continuamente dalle notizie giornalistiche quotidiane. Ma non sempre il lavoro è alla base di una maternità ritardata. Qualche volta si ha alle spalle una gravidanza interrotta perché è arrivata al momento sbagliato. Altre volte si rimanda il tema figli perché non ci si sente pronte. Spesso si fa fatica a trovare la persona giusta, per cui si tende ad aspettare finché non si conquistano le certezze date da un rapporto stabile.Insomma, i motivi possono essere molteplici, del tutto rispettabili e non soggetti a giudizio, ma allora cosa deve aspettarsi una donna, una coppia, una famiglia, quando la gravidanza arriva “tardi”?
La risposta forse attesa a questa domanda può essere quella di una lunga serie puntata di “rischi” e una breve serie di “vantaggi”, invece no… oggi vorrei portare all’attenzione un’altra visione della “Gravidanza Attempata”, ed è l’accoglienza e il rispetto del cammino della mamma, del papa’ e del bambino. Più che l’età anagrafica conta lo stato di salute della donna, il suo stile di vita e soprattutto le sue capacità reattive. La gravidanza accende i canali biologici e le competenze endogene, quelle che sono innate e dentro ad ogni donna, il segreto è quello di saperle riconoscere e utilizzarle, anche grazie al sostegno di un professionista.Ogni donna ha la libertà e il diritto di viversi la gravidanza nel miglior modo possibile, di poter condividere le proprie ansie, le paure, le incertezze… e di trovare risposte non solo basate su una serie infinita di esami, di accertamenti, di controlli, di ristrettezze, ma anche di possibilità, di scelte, di conoscenza, di rispetto e di legame con il bambino, il maggior produttore di ormoni della gravidanza con la sua placenta. “Lui ringiovanisce il corpo della mamma, lo modifica, lo rende morbido, capace di aprirsi alla gravidanza e al parto”. Su questo bisogna investire ogni giorno, sulla fiducia nei confronti delle donne e sulla fiducia che le donne, le mamme e i papà devono avere in loro stessi. Solo così potremo dire di aver fatto bene il nostro lavoro e di esserci presi cura anche delle “Gravidanze e Primipare Attempate”!
Federica Ferrero CUNEO
In Italia, le gravidanze iniziate e portate a termine dopo quest’età sono raddoppiate negli ultimi dieci anni con differenze geografiche notevoli e motivazioni molto varie. Stando ai dati Istat, l’età media del parto è cresciuta parecchio, passando dai 29,1 anni del 1991 ai 31,4 anni del 2011: numeri che fanno delle italiane le mamme “più anziane” d’Europa, visto che nel vecchio continente l’età della maternità è ferma attorno ai 30 anni e solo in Svizzera le donne fanno figli tardi quanto noi. La domanda allora che sorge spontanea è Come mai si fanno sempre più figli dopo i 40 anni? Le motivazioni possono essere molteplici, ad esempio la società contemporanea, che ha portato ad un grande cambiamento del ruolo della donna nel mondo del lavoro, con maggiori responsabilità, maggiori competenze e anche un maggior impegno per raggiungere sempre traguardi più alti, tanto da dover anteporre le ragioni professionali a quelle del cuore, ma anche, d’altro canto, una minore stabilità economica, che ci viene “ricordata” continuamente dalle notizie giornalistiche quotidiane. Ma non sempre il lavoro è alla base di una maternità ritardata. Qualche volta si ha alle spalle una gravidanza interrotta perché è arrivata al momento sbagliato. Altre volte si rimanda il tema figli perché non ci si sente pronte. Spesso si fa fatica a trovare la persona giusta, per cui si tende ad aspettare finché non si conquistano le certezze date da un rapporto stabile.Insomma, i motivi possono essere molteplici, del tutto rispettabili e non soggetti a giudizio, ma allora cosa deve aspettarsi una donna, una coppia, una famiglia, quando la gravidanza arriva “tardi”?
La risposta forse attesa a questa domanda può essere quella di una lunga serie puntata di “rischi” e una breve serie di “vantaggi”, invece no… oggi vorrei portare all’attenzione un’altra visione della “Gravidanza Attempata”, ed è l’accoglienza e il rispetto del cammino della mamma, del papa’ e del bambino. Più che l’età anagrafica conta lo stato di salute della donna, il suo stile di vita e soprattutto le sue capacità reattive. La gravidanza accende i canali biologici e le competenze endogene, quelle che sono innate e dentro ad ogni donna, il segreto è quello di saperle riconoscere e utilizzarle, anche grazie al sostegno di un professionista.Ogni donna ha la libertà e il diritto di viversi la gravidanza nel miglior modo possibile, di poter condividere le proprie ansie, le paure, le incertezze… e di trovare risposte non solo basate su una serie infinita di esami, di accertamenti, di controlli, di ristrettezze, ma anche di possibilità, di scelte, di conoscenza, di rispetto e di legame con il bambino, il maggior produttore di ormoni della gravidanza con la sua placenta. “Lui ringiovanisce il corpo della mamma, lo modifica, lo rende morbido, capace di aprirsi alla gravidanza e al parto”. Su questo bisogna investire ogni giorno, sulla fiducia nei confronti delle donne e sulla fiducia che le donne, le mamme e i papà devono avere in loro stessi. Solo così potremo dire di aver fatto bene il nostro lavoro e di esserci presi cura anche delle “Gravidanze e Primipare Attempate”!
Federica Ferrero CUNEO
Primipare Attempate - ostetrica - gravidanza