Quasi un bambino guarito su due ha sintomi di “long Covid”: lo afferma una ricerca torinese
Aver sviluppato sintomi in fase acuta aumenta anche per i più giovani il rischio di effetti a lungo termine: “Bambini e adolescenti devono essere monitorati”Il 24% di bambini e adolescenti che hanno superato la fase acuta del Covid con sintomi lievi o assenti soffre di disturbi correlati all’infezione da Sars-CoV-2 a distanza di almeno 2 mesi dalla guarigione e fino a 9 mesi dalla stessa. Questi i risultati, pubblicati sulla rivista scientifica Italian Journal of Pediatric e riportati dall’Ansa Piemonte, del primo studio multicentrico in Italia sul Long Covid, che ha visto la Città della Salute di Torino come capofila.
Dallo studio si ricava che avere sviluppato sintomi di Covid-19 in fase acuta aumenta significativamente per bambini e adolescenti il rischio di Long Covid, portandolo dall’11,5% al 46,5%, mentre l’avere malattie concomitanti (asma, rinite allergica o altro) non causa nessun rischio aggiunto. “I dati - osservano alla Città della Salute - confermano e consolidano il valore delle raccomandazioni espresse dalla Società Italiana di Pediatria e da numerose altre Società scientifiche pediatriche: bambini ed adolescenti che hanno contratto il Covid, anche se in modo lieve, devono essere monitorati dai genitori ed in caso di comparsa di sintomi vanno sempre visitati dal pediatra”.
Il gruppo di studio è stato coordinato da Enrico Bertino e Giulia Maiocco (Neonatologia universitaria della Città della Salute di Torino), Gianfranco Trapani (ASL1 Sanremo - Imperia), Vassilios Fanos (Università di Cagliari) e Giuseppe Verlato (Università di Verona). Sono stati valutati su 8 regioni italiane più di 650 bambini che si sono ammalati di Covid tra ottobre 2020 e giugno 2021.
Redazione
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