Sanità, Cirio e Icardi a Roma dal ministro Schillaci
Tanti i temi al centro del confronto a partire dalla quota del fondo sanitario, la fuga dei medici e l’università: “Quest’anno 20mila posti in più a medicina”“Abbiamo apprezzato il metodo di lavoro avviato dal ministro della Salute Orazio Schillaci che ha voluto ascoltare direttamente i presidenti delle Regioni per fare il punto sui temi aperti sulla sanità” dichiarano il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi al termine dell’incontro convocato oggi al ministero della Salute.
Tanti i temi al centro del confronto a partire dalla necessità di aumentare la quota del fondo sanitario in rapporto al Pil, su cui, spiegano Cirio e Icardi “c’è la piena disponibilità da parte del ministro ad avviare un gruppo di lavoro, a cui parteciperà anche il Piemonte, per raggiungere questo risultato”.
Tre gli strumenti che potranno essere analizzati dal gruppo di lavoro: la possibilità di trasferire gli investimenti dal Pnrr all’articolo 20 della legge finanziaria 67/88 dedicato all’edilizia sanitaria; la copertura nei prossimi dieci anni da parte del governo dei ristori per le spese sostenute dalle Regioni durante il Covid e la possibilità di ancorare il fondo sanitario al Pil in modo da garantire un metodo automatico di aggiornamento del valore annuale e avere fin da subito, viste le stime di crescita dell’1,7 per cento, più risorse a disposizione.
Nell’incontro si è discusso anche della carenza del personale medico e sanitario in ambito ospedaliero e della necessità di valorizzare la rete dei medici di medicina generale, dei quali si è condiviso il ruolo prezioso all’interno della rete sanitaria territoriale.
“Il ministro ha confermato che già quest’anno saranno 20 mila i posti per l’accesso alla facoltà di medicina, 5 mila in più rispetto al passato, e questo è un primo risultato che ci consente di guardare con fiducia ai prossimi anni - proseguono Cirio e Icardi -. Nel frattempo, però, abbiamo condiviso l’esigenza di potenziare il coinvolgimento degli specializzandi nei pronto soccorso, grazie alla collaborazione con le Università, così come è stato fatto durante l’emergenza pandemica considerata l’attuale carenza di personale medico”.
“Il ministro ha voluto condividere con noi la fotografia delle questioni aperte sulla sanità. Per noi è stata un’occasione importante per rappresentargli la situazione che le Regioni vivono ogni giorno. Abbiamo tanto lavoro da fare, ma il metodo del confronto avviato oggi è un metodo che ci piace e sul quale siamo pronti a collaborare” concludono il presidente e l’assessore.
c.s.
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