Si era sposato in fin di vita in ospedale, ma il trapianto lo salva: lieto fine per un papà 47enne
L’uomo, residente nell’Albese, era stato colpito da un grave infarto a giugno. A sorpresa ha ricevuto un cuore nuovo subito dopo il “sì”Si era sposato nella terapia intensiva della cardiochirurgia dell’ospedale Molinette di Torino, ultimo desiderio per un 47enne in fin di vita dopo un infarto.
Proprio durante la cerimonia, intubato e con un bouquet per lei composto di tappini di provette del sangue, è arrivata la disponibilità di un cuore per il trapianto, eseguito la notte stessa. È l’incredibile storia di Maurizio Calorio, geometra comunale a Guarene, che era stato ricoverato nel mese di giugno dopo un infarto massivo del ventricolo sinistro. Sottoposto alle prime cure e trasferito d’urgenza a Torino, aveva visto le sue condizioni cliniche peggiorare fino a rendere necessario l’impianto di un sistema di assistenza circolatoria meccanica (ECMO).
Una serie di problemi insorti durante la terapia aveva richiesto il trapianto d’urgenza. Maurizio è papà da appena due mesi e - temendo il peggio - aveva chiesto di poter sposare Silvia Duca, la sua compagna di vita 42enne, senza attendere oltre. Così l’ufficiale di stato civile del Comune di Torino è stato chiamato a celebrare un matrimonio con procedura speciale, che viene definito appunto “in fine vita”.
Subito dopo il “sì”, è arrivata la sospirata notizia: il Centro Nazionale Trapianti ha trovato a Napoli un donatore compatibile. Il cuore nuovo è arrivato in Piemonte solo dodici ore dopo il matrimonio. Al termine di un intervento di sette ore, condotto dal professor Massimo Boffini, per Maurizio e la sua famiglia è rinata la speranza. Il decorso post-operatorio si sta svolgendo in modo regolare: al momento, il paziente è nel reparto degenza della cardiochirurgia per proseguire le cure.
Redazione
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