Vaccini contro herpes zoster e pneumococco per i fragili: "In Piemonte situazione non rosea"
L'intervento di Roberta Siliquini dell’Università di Torino nel corso dell’audizione in Commissione Sanità in Regione“La Direzione generale della programmazione sanitaria sta ridefinendo gli indicatori Lea, prevedendo anche vaccinazioni per i pazienti fragili contro herpes zoster e pneumococco: questo perché c’è molta attenzione verso gli anziani e fragili, soggetti particolarmente esposti a infezioni, che rischiano di aggravare la patologia di base”: lo ha affermato Roberta Siliquini dell’Università di Torino nel corso dell’audizione in Commissione Sanità, richiesta da Silvio Magliano (Lista Cirio) e presieduta dal vicepresidente Daniele Valle, per approfondire l’avanzamento dell’applicazione del Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2023-2025.
“Il Piano nazionale – ha spiegato Siliquini - sottolinea la necessità di raggiungere coperture vaccinali target, rafforzando governance, reti e percorsi. Ma anche di promuovere interventi vaccinali nella popolazione ad alto rischio per patologia. Del resto gli over 65 in Piemonte rappresentano il 26% della popolazione, pari a oltre 1,1 milioni di persone. Il 60% di esse soffre di almeno una patologia cronica”.
“La situazione – ha sottolineato Siliquini – non è rosea, se si considera che la copertura per pneumococco nei soggetti fragili in Piemonte è pari al 7%, a fronte di una richiesta del Ministero del 75%, e pari al 5% per l’herpes zoster, a fronte di una richiesta del Ministero del 50%. Una situazione che, oltre a rappresentare un danno alla salute di soggetti già malati, fa sì che i Pronto soccorso siano presi d’assalto e messi sotto pressione”.
Siliquini ha inoltre auspicato che il modello sperimentale Ospivax, “ambulatorio vaccinale in ospedale che, con il supporto della Rete oncologica, prevede una convenzione tra Città della Salute e della Scienza, Università di Torino, Asl Città di Torino e Azienda Zero per vaccinare i bambini fragili del Regina Margherita e i loro famigliari e i pazienti oncologici, ematologici e trapiantati dell’Ospedale Molinette” ottenga presto l'autorizzazione e ha anche chiesto che si proceda alla nomina della Commissione regionale vaccinazioni, di supporto alle scelte tecniche e organizzative.
Franca Fagioli della Rete oncologica pediatrica Piemonte e Valle d’Aosta ha sottolineato che “sotto i 18 anni il 20% dei nostri pazienti è considerato fragile o perché ha una patologia che lo rende tale dalla nascita o perché ha sviluppato una patologia acuta. Il progetto ‘Ospivax’ offrirebbe il vantaggio di vaccinare in loco loro e l’intero nucleo familiare”.
Paola Varese della Rete oncologica Faro ha evidenziato la necessità di “rafforzare il rapporto fiduciario con il medico nella gestione del malato cronico e di sensibilizzare sui temi della vaccinazione”.
Sono intervenuti anche Massimo Aglietta e Alessandro Comandone della Rete oncologica Piemonte e Valle d’Aosta ed Emanuele Ciotti della Città della Salute e della Scienza.
Per approfondimenti e richieste di spiegazioni hanno preso la parola Magliano, Alberto Unia (M5s), Alice Ravinale (Avs) e Gianluca Godio (Fdi).
c.s.
CUNEO sanità