Varianti, il professor Di Perri rassicura: "Non ce n'è una totalmente insensibile ai vaccini"
L'infettivologo dell'Amedeo di Savoia e direttore della specializzazione di Malattie Infettive all'Università di Torino: "Per la prima volta importante dissociazione tra nuovi casi e ricoveri""Le varianti stanno tracciando una storia evolutiva del virus, ma l'impressione da virologo clinico è che non abbia fatto il grande salto di una variante totalmente insensibile al vaccino perché, forse, non è capace di farlo". Lo ha detto in un’intervista rilasciata all’Ansa il professor Giovanni Di Perri, infettivologo dell'ospedale Amedeo di Savoia di Torino e direttore della scuola di specializzazione malattie infettive dell’Università di Torino: il virologo dice "preoccupato in generale" ma anche “ottimista" per lo sviluppo della pandemia da Covid-19.
"La situazione non è facile ma sono ottimista", ribadisce Di Perri: “Per la prima volta abbiamo una dissociazione importante tra il numero dei nuovi casi e la pressione sugli ospedali. - spiega - Come successo in Inghilterra, dove ricoverano sei volte di meno, in Italia ricoveriamo circa tre volte e mezzo, quattro volte, rispetto agli stessi numeri delle ondate precedenti. E nello stesso Israele, dove non hanno adottato il Green pass al momento della riapertura, hanno comunque una protezione parziale relativa che permette di non ricoverare la maggior parte degli infetti”.
Dei ricoverati, "i non vaccinati sono il 92-93%. - conclude Di Perri - Ci sono vaccinati molto anziani, con patologie molto importanti, in cui però anche solo il fatto che la malattia abbia un decorso migliore potrebbe salvargli la vita. Bisogna quindi saper riconoscere la parte mezza piena del bicchiere, che c'è".
Redazione
CUNEO coronavirus - giovanni di perri