Cherasco, manager e imprenditori a tu per tu con gli studenti
Quattrocento studenti hanno partecipato all’evento che ha aperto il Premio Internazionale. Gli industriali danno ai giovani consigli sulle professioni del futuroA tu per tu con 400 studenti provenienti dalle Scuole Superiori della Provincia: “Guala”, “Mucci”, “Giolitti Gandino”, Istituto Salesiano di Bra, “Govone” e l’Università di Ravensburg Weingarten: una mattina speciale quella di giovedì 26 maggio al Premio Internazionale Cherasco Storia, dove gli imprenditori del territorio - moderati dal direttore generale di Confindustria Cuneo, Giuliana Cirio - si sono raccontati e hanno dato preziosi consigli sulle professioni del futuro.
Le professioni emergenti saranno quelle legate ai dati e all’intelligenza artificiale, alla creazione di contenuti e al cloud computing, aumenterà il bisogno di analisti di dati e data scientist, specialisti di Intelligenza Artificiale, Machine Learning, IOT e Big Data. Lo dicono le analisi di oggi che saranno sempre più richiesti specialisti in Digital Marketing, automazione dei processi, sviluppatori, analisti della sicurezza delle informazioni. Pensiero analitico, creatività, flessibilità, ma non solo! Quali saranno gli ingredienti per avere successo? Non avere paura di sbagliare, non credere che sia tutto facile e a portata di mano, perché non è così. Tra i capitani d’impresa c’è chi ha cambiato rotta scegliendo professioni diverse, chi ha aperto un’azienda dopo essere stato in cassa integrazione, chi dopo un’esperienza da dipendente ha scelto di fare l’imprenditore.
Le aziende della Provincia godono di buona salute: lo ha rimarcato Giuliana Cirio quando ha dato il benvenuto ai ragazzi e ha promesso che sarebbe stata una mattina coinvolgente, ricca di spunti per il loro futuro. Sono 1143 le imprese associate a Confindustria con oltre 55 mila addetti pari al 66% della forza lavoro occupata nelle imprese manifatturiere della Provincia: “Rappresentiamo l’associazione che raggruppa le aziende più importanti del territorio e siamo qui perché ci teniamo a condividere con voi quanto dia soddisfazione lavorare per queste realtà. Per diventare protagonisti della vostra vita, per scegliere la professione che vi aiuterà a realizzare i vostri obiettivi”. E poi si sono susseguiti gli interventi dei manager e degli imprenditori.
Paola Veglio, a sei anni, sapeva già che sarebbe diventata ingegnere, il suo segreto per arrivare in vetta ed essere oggi l’ad di Brovind Spa? Mettersi in gioco. Aiutare gli altri: “Perché sono le persone che fanno la differenza e che fanno crescere l’azienda. Fare squadra è fondamentale sempre”. Il valore di un imprenditore è collocare le persone al posto giusto, ognuno secondo i propri talenti: “Credete in voi e non permettete che nessuno vi dica che non siete all’altezza”.
Bartolomeo Salomone, presidente di Ferrero, era fin da giovanissimo appassionato di temi finanziari, sapeva che avrebbe studiato Economia e sarebbe diventato un manager. Ma perché tutti - già quarant’anni fa - volevano andare a lavorare alla Ferrero? “Ogni dipendente era partecipe del successo dell’azienda, perché aveva la possibilità dire la sua per migliorare la qualità del lavoro, dalla postazione, ad un macchinario, ad un’idea creativa. È sempre stato questo a fare la differenza. Anche oggi che in Ferrero siamo 43mila dipendenti”. Il consiglio ad un giovane? “Praticare sport, perché lo sport è un buon maestro di vita. Nonostante l’impegno, a volte i risultati non arrivano e bisogna sapersi rialzare dopo una caduta, tenere alta la grinta e ripartire”.
Nicoletta Trucco, managing director Torrefazione Caffè Excelsior, ha sempre amato studiare e praticare sport a livello agonistico, la passione e l’impegno per l’azienda di famiglia li ha avuti fin da quando studiava alle Superiori: “Un sabato sera sforo il coprifuoco, arrivo a casa alle due e mio papà mi accoglie all’ingresso. Mi dice: ‘Adesso ti cambi, fai una doccia e sali sul furgone con me. Andiamo a consegnare il caffè a Barcellona’. A mezzogiorno della domenica eravamo sulla Rambla a consegnare il caffè a 18 locali e a mezzanotte della domenica eravamo a casa. Il lunedì mattina, alle 8.00, a scuola. Quando sono entrata in azienda, mi sono impegnata al massimo per portare risultati concreti. Il fatturato estero contava per il 15%, adesso siamo al 55%. Il segreto del successo? Formazione, determinazione e saper accettare le proprie debolezze, perché prenderne atto è uno stimolo per migliorarsi”.
Nicola Cosciani, ad di Westport Fuel Systems: “Il momento che stiamo vivendo entrerà nei libri di storia per la complessità delle situazioni - dalla pandemia, al caro energia, alla mancanza delle materie prime e alla situazione geopolitica - che ci siamo trovati ad affrontare. La gestione della complessità è un talento, le competenze sono fondamentali e ne servono di nuove. Quando siamo chiamati ad affrontare una situazione complessa, è fondamentale ridurre gli elementi a tre le variabili - a meno che ad affrontarle non sia una donna! La formazione non è solo una tappa obbligata, ma è un’assicurazione sulla vita. A volte vengono eletti a modelli persone che hanno avuto fortuna nella vita. Ma questo fattore non è l’unico e non è scontato. È importante investire in voi, nelle competenze senza aspettare il destino. Ho fatto sia l’imprenditore sia il manager e non ho mai avuto paura di cambiare: per avere successo, avere fiducia in se stessi è fondamentale”.
Erica Azzoaglio, presidente della Banca di Credito Azzoaglio: “Ogni lavoro comporta impegno e fatica, se però c’è la passione e la capacità di lavorare in squadra, gli obiettivi si raggiungono. Quando studiavo all’Università non avrei mai pensato di lavorare in banca. Ma poi ho capito che non era un lavoro noioso, anzi! Oggi cerchiamo esperti in digital marketing e una qualità che è fondamentale è la creatività, così come la fantasia per immaginare nuovi traguardi per una banca di famiglia, che investe in arte, cultura e che ha lo sguardo aperto sui temi della sostenibilità e della cura dell’ambiente”.
“A volte gli imprevisti diventano opportunità”: Giuseppe Pacotto, fondatore e amministratore delegato di TESISQUARE, ha raccontato della sua passione per l’informatica e di quando a 22 anni, dipendente in cassa integrazione, capì che voleva cambiare il suo destino, cimentandosi in una professione nuova: l’information technology. Oggi TESISQUARE aiuta i clienti in 40 Paesi a costruire ecosistemi digitali di supply chain: “La sfida di oggi? Più del 60 per cento dei bambini di oggi farà un mestiere che non esiste e probabilmente questo riguarderà una buona percentuale di voi. Per essere parte di un progetto nuovo, sono possibili approcci diversi, il più efficace: cogliere le opportunità, mantenere il focus sulle proprie competenze e alimentarle con passione, tenacia e condivisione”.
Roberta Costamagna, ingegnere e amministratore delegato A.R.S. Elettromeccanica: “Essere sorella di… figlia di.. può essere stato un ostacolo, non lo nego, agli inizi della professione. Il mondo con cui mi interfaccio è ancora molto maschile, ma le cose stanno cambiando. Anche nella nostra azienda, come in altre realtà, sta crescendo il numero di donne che rivestono ruoli di responsabilità. Chi non assumerei mai? Le persone che accentrano le competenze, perché chi non condivide le conoscenze, non fa bene all’azienda”. Per avere una chance in più in un colloquio di lavoro con A.R.S. Elettromeccanica? “Quando selezioniamo i nostri collaboratori, oltre al profilo scolastico e alla conoscenza dell’inglese, valutiamo gli interessi personali e l’attitudine a fare squadra, che è importante nella vita come in azienda”.
“Obiettivo raggiunto” hanno commentato il sindaco Carlo Davico e il delegato alla Cultura del Comune Sergio Barbero che, nel salutare il pubblico, hanno ricordato quanto sia preziosa la collaborazione con le aziende del territorio per sostenere il Premio e coinvolgere tanti giovani studenti in una giornata speciale: “L’iniziativa realizzata insieme a Confindustria Cuneo è stata un successo. Ci auguriamo che l’appuntamento si possa ripetere ed ampliare nei prossimi anni”.
c.s.
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