Esposto al Museo Craveri di Bra il fossile simbolo del Piemonte
Si tratta di un gheriglio di noce risalente a oltre sei milioni di anni faFa bella mostra di sé nelle vetrine del Museo civico di Storia Naturale Craveri il fossile simbolo della Regione Piemonte. Si tratta di un gheriglio di noce appartenente alla specie Juglans nux-taurinensis riferibile ad un intervallo di tempo compreso tra 7,254 e 5,96 milioni di anni (Miocene superiore), risultato il più votato in Piemonte nell’ambito dell’iniziativa “Fossili regionali”, nata dalla sinergia tra il gruppo dei giovani della “Palaeontologist in Progress” e il consiglio della Società paleontologica italiana, e preparata con l’aiuto di numerosi paleontologi italiani, con l’intento di favorire la divulgazione e la conoscenza delle ricchezze del patrimonio paleontologico del nostro paese.
Nel suo importante scritto del 1895, intitolato “Flora Fossile Braidese”, Paolo Peola cita Juglans nux-taurinensis e riferisce che i reperti di tale specie, appartenenti alla collezione del Museo Craveri, provengono da La Morra. Egli riporta anche alcune pagine di un manoscritto di Federico Craveri nel quale quest’ultimo cita la presenza di un sito fossilifero, scoperto da suo fratello Ettore e dall’amico geologo Bartolomeo Gastaldi in località Bric del Dente, tra il Castello della Volta e il paese di La Morra.
L’importanza scientifico-didattica di questi fossili è evidente: essi costituiscono gli unici reperti di questo tipo rinvenuti in Piemonte (i campioni presenti al Museo di geologia e paleontologia di Torino sono andati persi durante la Seconda Guerra Mondiale); forniscono informazioni cronostratigrafiche, paleoclimatiche e di paleodistribuzione; infine la loro valenza deriva anche dall’essere legati agli studi paleontologici di personaggi importanti del Settecento come Carlo Allioni e dell’Ottocento come Federico Craveri, Bartolomeo Gastaldi, Paolo Peola, Federico Sacco ed Eugenio Sismonda.
Le noci di La Morra compaiono tra i primi fossili descritti in Piemonte: nel 1757, Allioni le citò come "Fructum nucis juglandis". Fu poi il francese Brongniart nel 1828 a istituire la nuova specie Juglans nux-taurinensis (cioè “noce di Torino”) proprio sulla base di cinque esemplari provenienti da La Morra e tuttora conservati al Muséum national d’Histoire naturelle di Parigi.
Questo e molti altri fantastici reperti possono essere ammirati nelle sale del Museo Craveri visitabile domenica e festivi dalle 10 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17,30, il giovedì dalle 15 alle 18, solo su prenotazione martedì, mercoledì, giovedì e venerdì dalle 8,30 alle 12,30. Per info e prenotazioni: tel. 0172-412010 (lun-ven dalle 8,30 alle 12) mail [email protected].
c.s.
BRA Bra