Il Vallone di Gilba
Montagna
Il vallone di Gilba (Girbo) è situato nel gruppo montuoso del Monviso (Alpi Cozie Meridionali), si estende per oltre dieci chilometri nelle vicinanze di Brossasco. La bellezza dei panorami che si possono ammirare dal lungo spartiacque tra il vallone di Gilba e la Val Po è notevole, dovuta anche alla configurazione del terreno: pendii ripidi e impegnativi che si alternano a dolci e ondulate colline, solcati da antichi sentieri e sterrate che toccano molte borgate ed offrono la possibilità di scegliere i percorsi di diversa difficoltà. E’ un vallone non molto conosciuto dagli escursionisti più esperti ma il suo isolamento gli conferisce un fascino misterioso; come molte altre zone di montagna è stato teatro di drammi della resistenza, storie di povertà e mestieri improvvisati per sopravvivere.
Le borgate situate nella parte più alta del vallone (Richetta, Lanternino, Danna e Techiasso) e l’ampia testata con ricchi pascoli appartengono al comune di Sampeyre; antiche e lunghe controversie con il comune di Brossasco hanno dato origine a delimitazioni dei confini comunali.
Superato l’abitato di Brossasco (606 m.) si svolta a destra nei pressi della Cappella di S.Rocco: una stretta strada asfaltata percorre il vallone di Gilba e raggiunge la borgata Danna, quasi in fondo alla valle, all’inizio della strada si può ammirare la settecentesca cappella di San Giacomo a pianta ottagonale e le case di Ruà del Piano. Il vallone quindi si restringe; si prosegue fino a Gilba Inferiore (Girbo Basso) e si tralascia sulla destra la strada per Masueria; subito dopo le case di Sibona la strada attraversa il torrente (versante Ubac); ignoriamo una deviazione per San Bernardo delle Sottole e si oltrepassa un ponte tornando sul versante Ardrecc Ignorata la strada per Bianchi, poco dopo si svolta a destra per San Sisto e dopo un chilometro di salita si raggiunge la piazza della chiesetta di San Sisto (1169 m.) a Gilba Superiore (Girbo Auto) dove si può parcheggiare.
Qui inizia l’escursione che propongo oggi; si prosegue per la breve strada asfaltata a piedi fino al primo bivio della borgata Chiabrandi, si tiene la destra e si risale un ampio tornante oltrepassando un bivio a sinistra dal quale si arriverà al ritorno. Proseguendo sulla sterrata a destra con una lungo percorso a mezzacosta ai piedi di un lariceto si giunge ad uno stretto tornante a sinistra; dopo un breve tratto, a destra vi è un’insegna in legno che indica il percorso per MTB. Si percorre questo bel sentiero sul versante sud-ovest, tra splendide betulle, fino al colle (1501 m.). A questo punto si piega a destra e seguendo l’ampio costone dopo 50 metri di dislivello si giunge al pilone di pietre in cima al Monte Scolagarda (1545 m., un’ora e mezza di cammino). Si ritorna al colle e si risale la china fino alla rocciosa cima della Rocca del Colle (1635 m.). Nell’ampia depressione verso nord si scorge una chiesetta bianca; si scende quindi il lungo pendio fino alla cappella di San Bernardo di Gilba (1517 m.) con ampio portico sulla facciata. Il 18 agosto di ogni anno si celebra la festa di S. Bernardo cui la chiesa è dedicata. Da questo valico è possibile scendere a Gambasca, in Val Po, passando per il Pian della Croce. Dalla cappella si gode di un ampio panorama: verso levante l’immensa pianura della bassa Val Po dove spiccano il Monte Bracco e la Rocca di Cavour, mentre sul versante di ponente si scorgono il valico del Colle del Prete e il Passo di Malaura, Testa di Garitta Nuova e l’inconfondibile sagoma de Monviso. Si prosegue quindi verso nord-ovest fino alla cima Bric la Costa (1713 m.) e dopo una leggera discesa si risale al Bric Arpiol (1713 m.). Dopo la discesa al Colle dell’Arsep (1686 m.), si risale l’arrotondata cima Bric la Piata (1731 m. + ore 1,15) che rappresenta il punto più elevato di questa gita. Quindi si inizia a chiudere l’anello scendendo verso ovest fino al Colle di Gilba (Pian Pilone 1521 m.) nel punto dove finisce il Vallone di Gilba. E’ un punto di transito di alcuni sentieri: a ovest si sale al Colle del Prete, a est si scende a Sanfront e nei valloni di Paesana. L’itinerario prosegue invece per la borgata Danna attraverso una mulattiera col fondo di selciato. Danna è il nucleo principale delle borgate di Gilba e merita sicuramente una visita, la chiesa con un alto campanile, i portici affrescati nella parte anteriore, una fontana, un forno; molte case sono state ristrutturate. Proseguendo si oltrepassa un pilone, voto di guerra dei fratelli Seimand, con un affresco della sacra famiglia opera del pittore Testa di San Peyre del 1929 (1322 m.). In pochi minuti si arriva al bivio per Tecchiasso (Lu Tecias 1340 m.), e poco dopo alla borgata Meire del Gias (1329 m.). Proseguendo su sterrata fino al bivio oltrepassato durante la salita, si giunge alla borgata Chiabrandi con una bella chiesa con portico sul quale è dipinta una meridiana. Con un ultimo tratto di strada asfaltata si ritorna a San Sisto.
In dislivello è di circa 700 metri e cinque ore di cammino (comode); il periodo più indicato è maggio-giugno e settembre-ottobre.
Questo anello è di notevole bellezza panoramica e interessante per l’architettura alpina delle diverse borgate e sicuramente lascia un bel ricordo.
Le borgate situate nella parte più alta del vallone (Richetta, Lanternino, Danna e Techiasso) e l’ampia testata con ricchi pascoli appartengono al comune di Sampeyre; antiche e lunghe controversie con il comune di Brossasco hanno dato origine a delimitazioni dei confini comunali.
Superato l’abitato di Brossasco (606 m.) si svolta a destra nei pressi della Cappella di S.Rocco: una stretta strada asfaltata percorre il vallone di Gilba e raggiunge la borgata Danna, quasi in fondo alla valle, all’inizio della strada si può ammirare la settecentesca cappella di San Giacomo a pianta ottagonale e le case di Ruà del Piano. Il vallone quindi si restringe; si prosegue fino a Gilba Inferiore (Girbo Basso) e si tralascia sulla destra la strada per Masueria; subito dopo le case di Sibona la strada attraversa il torrente (versante Ubac); ignoriamo una deviazione per San Bernardo delle Sottole e si oltrepassa un ponte tornando sul versante Ardrecc Ignorata la strada per Bianchi, poco dopo si svolta a destra per San Sisto e dopo un chilometro di salita si raggiunge la piazza della chiesetta di San Sisto (1169 m.) a Gilba Superiore (Girbo Auto) dove si può parcheggiare.
Qui inizia l’escursione che propongo oggi; si prosegue per la breve strada asfaltata a piedi fino al primo bivio della borgata Chiabrandi, si tiene la destra e si risale un ampio tornante oltrepassando un bivio a sinistra dal quale si arriverà al ritorno. Proseguendo sulla sterrata a destra con una lungo percorso a mezzacosta ai piedi di un lariceto si giunge ad uno stretto tornante a sinistra; dopo un breve tratto, a destra vi è un’insegna in legno che indica il percorso per MTB. Si percorre questo bel sentiero sul versante sud-ovest, tra splendide betulle, fino al colle (1501 m.). A questo punto si piega a destra e seguendo l’ampio costone dopo 50 metri di dislivello si giunge al pilone di pietre in cima al Monte Scolagarda (1545 m., un’ora e mezza di cammino). Si ritorna al colle e si risale la china fino alla rocciosa cima della Rocca del Colle (1635 m.). Nell’ampia depressione verso nord si scorge una chiesetta bianca; si scende quindi il lungo pendio fino alla cappella di San Bernardo di Gilba (1517 m.) con ampio portico sulla facciata. Il 18 agosto di ogni anno si celebra la festa di S. Bernardo cui la chiesa è dedicata. Da questo valico è possibile scendere a Gambasca, in Val Po, passando per il Pian della Croce. Dalla cappella si gode di un ampio panorama: verso levante l’immensa pianura della bassa Val Po dove spiccano il Monte Bracco e la Rocca di Cavour, mentre sul versante di ponente si scorgono il valico del Colle del Prete e il Passo di Malaura, Testa di Garitta Nuova e l’inconfondibile sagoma de Monviso. Si prosegue quindi verso nord-ovest fino alla cima Bric la Costa (1713 m.) e dopo una leggera discesa si risale al Bric Arpiol (1713 m.). Dopo la discesa al Colle dell’Arsep (1686 m.), si risale l’arrotondata cima Bric la Piata (1731 m. + ore 1,15) che rappresenta il punto più elevato di questa gita. Quindi si inizia a chiudere l’anello scendendo verso ovest fino al Colle di Gilba (Pian Pilone 1521 m.) nel punto dove finisce il Vallone di Gilba. E’ un punto di transito di alcuni sentieri: a ovest si sale al Colle del Prete, a est si scende a Sanfront e nei valloni di Paesana. L’itinerario prosegue invece per la borgata Danna attraverso una mulattiera col fondo di selciato. Danna è il nucleo principale delle borgate di Gilba e merita sicuramente una visita, la chiesa con un alto campanile, i portici affrescati nella parte anteriore, una fontana, un forno; molte case sono state ristrutturate. Proseguendo si oltrepassa un pilone, voto di guerra dei fratelli Seimand, con un affresco della sacra famiglia opera del pittore Testa di San Peyre del 1929 (1322 m.). In pochi minuti si arriva al bivio per Tecchiasso (Lu Tecias 1340 m.), e poco dopo alla borgata Meire del Gias (1329 m.). Proseguendo su sterrata fino al bivio oltrepassato durante la salita, si giunge alla borgata Chiabrandi con una bella chiesa con portico sul quale è dipinta una meridiana. Con un ultimo tratto di strada asfaltata si ritorna a San Sisto.
In dislivello è di circa 700 metri e cinque ore di cammino (comode); il periodo più indicato è maggio-giugno e settembre-ottobre.
Questo anello è di notevole bellezza panoramica e interessante per l’architettura alpina delle diverse borgate e sicuramente lascia un bel ricordo.
Luciano Giordano
CUNEO