Inaugurato l'anno accademico 2024-25 all’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo
Il presidente UNISG Carlo Petrini e il professor Roberto Danovaro hanno annunciato la nascita di un nuovo evento sui temi della biodiversità e sostenibilitàMercoledì 19 febbraio si è svolta la cerimonia di inaugurazione dell’anno accademico 2024-25 dell’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo. Ad aprire la mattinata è stata la relazione del rettore Nicola Perullo, seguita dall’intervento delle due rappresentanti del corpo studentesco Elisa Carone e Cecilia Scharf.
Il rettore, riferendosi ai vent’anni di vita dell’UNISG, ha parlato della visionarietà lungimirante del progetto di Pollenzo così affermando: "Pollenzo è stato avanguardia, e vuole continuare ad esserlo. Non può che essere questa la vocazione di questo piccolo centro di formazione, di ricerca e di pensiero. Essere avanguardia non significa seguire passivamente le mode effimere del presente, ma guardare al futuro come continua rigenerazione, continuo rinnovamento". Quindi, parlando dell’Università nel futuro ha aggiunto: "Oggi le previsioni dicono: il futuro sarà digitale e tutto dipenderà dall’Intelligenza Artificiale. Ma siamo proprio sicuri della sostituzione completa dell’analogico e di un rimpiazzo dell’umano da parte della macchina? Pensiamo alle risorse dei materiali per i chip dei computer e cellulari: quanto dureranno? E non potrebbe accadere al digitale quello che è accaduto all’era del carbone e all’era del petrolio? Pensiamo, rispetto all’IA, all’enorme dispendio energetico che attualmente comporta. Oppure a un altro problema che sta emergendo fortemente: quello del lavoro e dei rapporti sociali. Siamo sicuri che tutto potrà essere rimpiazzato? Dunque essere avanguardia significa andare avanti nel futuro senza farsi incantare dalle sirene: nessuno nega che il digitale e IA rappresentano qualcosa di importante: Esprimono un reale arricchimento delle potenzialità dell’umano; da qui a parlare di digitalizzazione del mondo e di post-umano, di soppressione del pensiero analogico, di morte dell’intelligenza artigianale e della creatività irriducibile al pensiero algoritmico, ce ne corre".
Per il rettore inoltre: "L’Università è quel luogo dove si studia, si impara, si crea conoscenza, si cresce insieme, nello scambio, nel dialogo, nel confronto quotidiano con studenti e docenti. L’Università è una comunità viva e reale. A differenza del passato, infatti, l’Università si configurerà non come centro di costruzione della conoscenza e come centro di formazione in assoluto, ma come luogo di costruzione e di conoscenza comunitaria, centro di relazioni e di esperienze reali. L’Università è dunque, per definizione, conviviale e ospitale". In riferimento alle nuove progettualità e collaborazioni dell’UNISG: "È tempo di reti e di relazioni e a Pollenzo stiamo già andando in questa direzione. Abbiamo, in questi ultimi tre anni, realizzato un dottorato insieme all’Università di Torino; master ibridi in collaborazione con organizzazioni intergovernative e con realtà imprenditoriali. Ma soprattutto stiamo realizzando una nuova Laurea Triennale con il Politecnico di Torino su cibo, tecnologie e visione socio-culturale, per formare un 'ingegnere-tecnologo/umanista-critico' del cibo. Stiamo approntando anche una nuova Laurea Magistrale, in collaborazione con il College Venlo dell’Università di Maastricht su Cibo, salute, benessere, e ecologia: One Health. Non sono operazioni di buon vicinato o diplomazia universitaria, ma di rinnovamento e rigenerazione nel solco della vocazione avanguardistica che ci caratterizza”.
E ancora: "L’idea, in entrambi questi nuovi corsi di studio, è quella di creare collaborazioni che portino Pollenzo ancora di più dentro la dimensione unificata e interconnessa del sapere necessaria a uno sguardo critico ed evoluto. In questo senso, abbiamo cominciato a collaborare con eccellenze e istituzioni internazionali nel campo della biologia marina, come il professor Roberto Danovaro che interviene oggi. Noi siamo partiti dal cibo, dalla conoscenza dei prodotti: ma cibo e prodotti non sono da intendersi, a Pollenzo, come meri oggetti. Le scienze gastronomiche non sono mai state questo e non lo possono essere oggi più che mai. Il cibo è fatto da processi. I prodotti, come gli esseri viventi, racchiudono moltitudini, sono ecologie di relazioni. Il cibo impedisce isolazionismi e chiede collaborazioni in senso radicale. Attraverso il cibo, vogliamo formare persone che sappiano leggere criticamente la complessità del mondo, con un alto grado di consapevolezza, per poi operare a diversi livelli per renderlo, questo mondo, più qualitativo, durevole, sostenibile". Il rettore ha quindi introdotto l’ospite d’onore della giornata, il professor Roberto Danovaro, il quale ha tenuto la Lectio Magistralis dal titolo "Un Mare, Una Terra, Un Pianeta".
A conclusione della cerimonia è intervenuto il presidente di UNISG Carlo Petrini, per annunciare una nuova iniziativa che avrà luogo a Pollenzo a partire dal prossimo maggio 2025. Da oltre vent’anni, infatti, l’ateneo di Pollenzo ha visto consolidarsi la sua reputazione quale centro di pensiero sulle politiche del cibo, sulla sostenibilità, sull’ambiente e, in modo particolare, sulla biodiversità. In questa giornata significativa, che marca l’apertura dell’anno accademico, momento in cui il rettore ha delineato la direzione dell'Università per i prossimi anni, si inserisce questo annuncio da parte del presidente Carlo Petrini a nome dell’UNISG e del professor Roberto Danovaro, presidente della fondazione "Patto con il mare per la Terra", della nascita di un importante appuntamento a Pollenzo. Si tratta di un evento che avrà cadenza annuale, in concomitanza con la giornata mondiale della biodiversità (che ricorre il 22 maggio), e che si pone l'obiettivo di richiamare a Pollenzo intellettuali, studiosi, pensatori di rilievo da tutto il mondo per discutere e pensare i temi legati alla biodiversità in tutte le sue sfaccettature: proprio il 22 maggio 2025 verrà organizzata un’anteprima a Pollenzo.
Roberto Danovaro, presidente della Fondazione Patto con il Mare per la Terra e professore di Ecologia e Sostenibilità ambientale presso l'Università Politecnica delle Marche, ha dichiarato: "Uno sviluppo realmente sostenibile ed equo negli anni a venire richiederà un nuovo patto tra i cittadini, il mondo della ricerca e le imprese che sappia guardare al mare e alle sue risorse per ridurre gli impatti sulla terraferma. Questo per tre ragioni fondamentali; la prima è che il mare può contribuire alla produzione di alimenti e mangimi che sono necessari ad alleviare la pressione su agricoltura e zootecnia a terra. La seconda è che il mare contenendo al 98% dell'acqua del pianeta, con la desalinizzazione e produzione di acqua dolce può rispondere alla domanda crescente di acqua dovuta a una crescente crisi idrica generata dai cambiamenti climatici. La terza è che il mare contiene importanti materie prime necessarie per la transizione ecologica e diventerà la più importante fonte di energia rinnovabili grazie all'utilizzo del territorio marino per l’eolico offshore e il fotovoltaico galleggiante. Mare e terra, custodiscono il più grande valore di cui disponiamo: la biodiversità delle risorse naturali, la quale non rappresenta solo la nostra storia, ma anche il futuro del rapporto tra Uomo e cibo, la capacità di unire la diversità dei prodotti e dei sapori, la varietà dei principi nutrizionali e la qualità del cibo, buono, giusto ed equo. È necessario non solo rivitalizzare la nostra storia di prodotti della terra, ma di accrescerla con i prodotti del mare, con capacità di innovare il rapporto tra uomo e natura per renderlo sostenibili e armonico con le necessità di crescita del Paese. Per questo motivo, la neonata fondazione ‘Patto con il Mare per la Terra’ e l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo vogliono presentare il prossimo 22 maggio il primo di una serie di appuntamenti annuali che, dal 2026, assumerà un carattere internazionale, con le migliori menti del mondo della ricerca, delle istituzioni, del settore primario e delle grandi imprese che operano sulla terra e nel mare. Perché Pollenzo? Perché rappresenta la provincia italiana e il suo ruolo chiave nel sostenere i valori del territorio, del lavoro che innova e valorizza le tradizioni, le migliori pratiche e che sostiene la crescita del Paese. È qui che, grazie a Carlo Petrini e la sua squadra, è nata la prima Università di Scienze Gastronomiche al mondo, la quale, fondandosi sul pensiero di slow food, promuove una valorizzazione dei distretti produttivi alimentari virtuosi. Occorre lavorare a un nuovo approccio al cibo, che veda al centro la biodiversità e l’uso sostenibile delle risorse, che sappia integrare mare e terra in modo virtuoso per proteggere e valorizzare la diversità dei prodotti della Natura. Gli incontri e le idee che si semineranno durante questi forum annuali avranno anche lo scopo di aumentare la consapevolezza rispetto il ruolo fondamentale del mare, quale principale risorsa naturale per uno sviluppo efficiente delle risorse rinnovabili, per la formazione di nuove professioni e generazione di occupazione, per un nuovo impulso allo sviluppo sostenibile e alla transizione ecologica".
Carlo Petrini, presidente dell’Università di Pollenzo ha infine aggiunto: "Qualche anno fa, un grande amico, di cui sento tanto la mancanza, Domenico De Masi, mi disse che se si vogliono cambiare davvero le cose, basta iniziare a radunare i più grandi pensatori per 2 o 3 giorni all’anno e fare in modo che le loro riflessioni possano raggiungere un gran numero di individui. Mimmo è sempre stato convinto che da una semplice idea come questa, è possibile generare degli effetti di portata enorme. In più, ha sempre creduto che Pollenzo avesse le carte regola per divenire il punto di riferimento mondiale sulle tematiche legate al cibo buono, pulito e giusto e alla biodiversità: i veri pilastri su cui si fonda il nostro ateneo. Oggi è giunta l’ora di concretizzare i suggerimenti di un grande intellettuale che ha sempre saputo vedere oltre. In un mondo che è costantemente alle prese con delle crisi dalla portata enorme, dobbiamo avere il coraggio di partire da semplici idee, ma con lo scopo di sovvertire dei paradigmi divenuti ormai insostenibili. Il futuro della biodiversità, e quindi di moltissimi cibi, comunità, saperi e culture nel mondo, vivono ora in costante pericolo di estinzione. La crisi climatica galoppa senza soluzione di continuità, i suoi effetti divengono di anno in anno sempre più impattanti. Nonostante questo, l’interesse di molte personalità, che siedono nei posti di potere, tende ad aggravare ulteriormente lo scenario. Basti pensare che le guerre sono diventate la prima causa di perdita di biodiversità. Con questo appuntamento, UNISG e la fondazione 'Patto con il Mare per la Terra' vogliono dare avvio a vero un processo di cambiamento. Sono convinto che, partendo dalla valorizzazione della biodiversità, e da una riflessione seria, approfondita e globale su ogni tematica ad essa connessa, sarà possibile sensibilizzare un ampio pubblico. Ciò che emergerà da questi incontri sarà messo a disposizione della società civile, perché siamo convinti che i cambiamenti che partono dal basso sono quelli capaci di raggiungere i risultati migliori".
c.s.
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Pollenzo - Universià di Scienze Gastronomiche