L'addio a Camilleri dalla grande famiglia del Caffè Letterario di Bra
Gian Maria Aliberti Gerbotto: 'Continuerà a vivere nei suoi personaggi, grazie anche alla maestria degli attori che li hanno interpretati'
Gian Maria Aliberti Gerbotto: "Continuerà a vivere nei suoi personaggi, grazie anche alla maestria degli attori che li hanno interpretati". Il mondo della cultura non smette di piangere Andrea Camilleri, scomparso mercoledì 17 luglio all'età di 93 anni. Scrittore, sceneggiatore, drammaturgo, regista e docente conosciuto e apprezzato in tutto il mondo, era malato da tempo. Nato nel 1925 a Porto Empedocle (Agrigento), dopo una lunga carriera in Rai, Camilleri aveva raggiunto il successo, grazie al commissario Montalbano, fenomeno da venticinque milioni di copie, una serie tv con protagonista Luca Zingaretti e fan in tutta Italia. Anche a Bra, dove il tributo ad autore e opere è stato dato in anticipo. Giovedì 21 febbraio, lo scrittore e giornalista saluzzese Gian Maria Aliberti Gerbotto è stato ospite del Caffè Letterario per parlare di Giallo. La lettura da parte di Sebastiano Luca, braidese di origini siciliane, di alcuni brani firmati da Andrea Camilleri è stata l'omaggio al grande maestro che ci ha lasciato in eredità più di 100 libri. Oltre alle dichiarazioni d'amore per la sua terra, raccontata in modo vero, sincero, senza retorica. E, infine, il suo bellissimo dialetto "inventato", tutt’altro che casuale, ma frutto di una ricerca continua e focolaio di provocazioni: "I tri quarti di quelli che accattano i giornali, si leggino sulo i titoli che spisso, e questa è ’na bella usanza tutta taliàna, dicino ’na cosa opposta a quello che dici l’articolo". Aliberti Gerbotto lo ricorda sui social con vivo trasporto: "Continuerà a vivere nei suoi personaggi, grazie anche alla maestria degli attori che li hanno interpretati". Stesse sensazioni per Sebastiano Luca: "Quanta emozione quella sera nel leggere i due brani scritti dalla penna del compianto Maestro Camilleri". Dello scrittore siciliano sappiamo ormai tutto. "Il commissario invece era di Catania, di nome faceva Salvo Montalbano, e quando voleva capire una cosa, la capiva" (La forma dell'acqua, edizioni Sellerio, Palermo). Noi vogliamo ricordare qui anche il suo grande rispetto ed ammirazione per le donne: "L'esempio assoluto del meglio della donna siciliana: riservata, tenace, determinata, convinta delle proprie idee e pronta a battagliare per esse, e nello stesso tempo dolcissima, generosa, comprensiva, sensibilissima". E i suoi consigli e i suoi insegnamenti da vecchio saggio: "È il pensiero della morte che aiuta a vivere. Alla nascita ti danno il ticket in cui è compreso tutto: la malattia, la giovinezza, la maturità e anche la vecchiaia e la morte. Non puoi rifiutarti di morire perché è compreso nel biglietto". In una parola: grazie; in due parole: buon viaggio.
c.s.
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