A Chiusa Pesio un nuovo centro per la castanicoltura
Inaugurata sabato 26 ottobre la struttura regionale per il rilancio della produzione e della competitività dei castagneti piemontesiSi è tenuta sabato 26 ottobre l’inaugurazione del nuovo Centro regionale di castanicoltura al Vivaio Gambarello di Chiusa di Pesio. Si tratta di una struttura unica in Italia, frutto della collaborazione tra Regione, Dipartimento universitario ed enti territoriali con l’obiettivo di rilanciare la produzione e la competitività di 200 mila ettari dei castagneti piemontesi, di cui solo 12 mila (10 mila nella Granda) oggi sono produttivi. Tutto il resto è abbandonato e non gestito, frutto e legno non vengono raccolti. “Grazie alla coltivazione dei boschi – ha detto il presidente della Provincia, Federico Borgna – avremo aria e acqua di qualità, ma soprattutto ricadute positive nelle valli”.
All’incontro, oltre al governatore del Piemonte Alberto Cirio, erano presenti anche il vicepresidente regionale Fabio Carosso, il presidente nazionale Uncem Marco Bussone, i senatori Giorgio Bergesio e Mino Taricco, i consiglieri regionali Paolo Bongioanni e Paolo Demarchi, il presidente Uncem Piemonte Lido Riba, il presidente dell’Unione Montana Alpi del Mare e sindaco di Peveragno Paolo Renaudi e il sindaco di Chiusa di Pesio Claudio Baudino.
Il progetto “Castagno Piemonte”, finanziato con 700 mila euro dal Psr (Piano di sviluppo rurale) della Regione è stato presentato al nuovo Centro di Castanicoltura che è una realtà unica in Europa, per la presenza di un “Castanetum” con oltre 150 varietà e 5 specie di castagni provenienti da tutto il Piemonte, da gran parte dell’Italia e dai principali areali castanicoli mondiali. Al Centro lavorano 30 persone tra dipendenti, studiosi, ricercatori e docenti universitari del Dipartimento Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino. L’attività intende fornire risposte scientifiche e tecniche ai problemi della castanicoltura per rilanciare il castagno come albero da frutto e da legno.
Grazie al progetto, oggi il Centro si estende su cinque ettari di terreno, ha un nuovo allestimento con Ecoforeste e un percorso di visita, più azioni e attività di consulenza e promozione per visitatori, appassionati, studiosi e turisti, con risposte scientifiche e tecniche alle problematiche di settore. Da due anni, ha iniziato la produzione di piantine di castagno per il reimpianto in pianura e nei boschi. Al termine è stata inaugurata una sezione del centro intitolata ad Andreino Ponzo, già vice sindaco di Chiusa Pesio e promotore della struttura, recentemente scomparso.
r.c.
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