A febbraio in Piemonte precipitazioni ampiamente sotto la media
Il deficit secondo l'Arpa è intorno al 40 per cento. Manto nevoso sull'arco alpino sotto le medie del periodoIl mese di febbraio 2025 ha registrato in Piemonte precipitazioni al di sotto della norma climatica 1991-2020, con un deficit medio sostanzialmente uniforme sulla regione e quantificabile in circa -40%. Fanno eccezione le zone appenniniche dove il surplus del mese si attesta attorno al 40%. È quanto emerge dal consueto rapporto mensile dell’Arpa sulla situazione idrica regionale.
Con la fine del mese si è chiuso anche l’inverno meteorologico 2024-2025, in cui - nonostante nel complesso sia stato mediamente più piovoso di un inverno medio del trentennio climatico di riferimento - le precipitazioni si sono rivelate sostanzialmente al di sotto della media su gran parte della regione, con deficit localmente anche oltre il 45%: solo nella provincia di Alessandria, in particolare sulle zone appenniniche, si è osservato un surplus significativo (+40%) nel corso degli ultimi tre mesi. Soltanto le piogge e le nevicate dell’ultima decade di gennaio hanno parzialmente salvato un inverno che, altrimenti, sarebbe stato decisamente secco su tutta la regione.
Le abbondanti precipitazioni autunnali, seppur accoppiate con temperature invernali sopra la norma, fanno sì che il bilancio idro-climatico (ovvero la differenza tra pioggia caduta ed evapotraspirazione) medio sul Piemonte, calcolato a fine inverno 2024-2025 nell’anno idrologico in corso (ottobre 2024-settembre 2025), risulti sopra la norma degli ultimi 65 anni, circa un 15% in più, su valori del tutto paragonabili a quelli registrati un anno fa alla stessa epoca. Va però ricordato che all’inizio primavera 2024 assistemmo a nevicate e pioggia decisamente da record sia nel mese di marzo sia in quello di maggio. La situazione attuale, tuttavia, non è al momento critica in vista dell’inizio della stagione agricola.
Per quanto riguarda le temperature si segnala un febbraio un po’ oltre la norma (anomalia positiva di circa 1.2°C) che lo colloca al 21° posto tra i più caldi dal 1958. Anche i mesi di dicembre 2024 e di gennaio 2025 si sono attestati sulle medesime anomalie positive, tanto che l’inverno 2024-2025 è entrato al 9° posto nella top 10 degli inverni più caldi in Piemonte negli ultimi 65 anni.
Le nevicate di fine gennaio/inizio febbraio non sono riuscite a ristabilire condizioni di normalità e lo spessore del manto nevoso risulta al di sotto dei valori tipici del periodo, soprattutto sui settori occidentali e meridionali della regione.
Le portate nei diversi corsi d'acqua del reticolo idrografico principale risultano generalmente pari o inferiori alla norma del periodo, con alcune eccezioni, tra cui la Dora Baltea a Tavagnasco con uno scarto positivo del 36% dovuto verosimilmente al contributo nivale.
All’idrometro di Isola Sant’Antonio, che rappresenta la chiusura dell’intero bacino piemontese del Po, la portata media di febbraio, pari a 336 mc/s sostanzialmente in media con la norma del mese di febbraio tipo degli ultimi 30 anni.
QUI il rapporto completo pubblicato dall’Arpa.
Redazione

Arpa