A nome dell'energia, contro la scienza assoluta di oggi
L'intelligenza empatica, lo scambio emotivo, l'energia: dov'è finita?Il QI è relativo: non diceva Aristotele che l'uomo di natura si basa sulle relazioni? E allora come subentra per misurare l'intelligenza di una persona? È relativo: serve solo per misurare l'intelligenza logica, il pensiero cioè convergente. Ma ciò che importa per misurare l'intelligenza effettiva occorre il QE: il quoziente empatico più è alto, maggiore è l'intelligenza dell'individuo. Questo perché contempla le emozioni percepite dagli altri. Questo è il pensiero divergente che rappresenta la creatività, una fervida fantasia. Tipica dell'arte. Infatti tutte le persone più emotive sono più sensibili alle emozioni, quindi all'energia. E perciò sono più intelligenti della massa comune. L'intelligenza emotiva è contemplata nelle relazioni: e cosa diceva Aristotele? L'uomo di natura è per le relazioni. Vive di quello.
Del pensiero logico che se ne fa? Va bene pensare in maniera analitica, critica, anche: ma poi? Come diceva Cartesio, l'esistere, la vita è quando pensiamo. Quindi per esistere bisogna pensare. E vedi che Cartesio non considerava l'azione, il fare la storia come esistere, cioè l'applicazione del pensiero: no, per lui la vita era nel pensiero. Non nelle relazioni.
Capite dove l'Occidente è andato ad affondare? Ormai solo più il pensiero razionale, il riduzionismo, l'assolutismo della scienza di oggi conta. E le relazioni? L'intelligenza empatica, lo scambio emotivo, l'energia: dov'è finita?
Se non cominciamo dalle relazioni per stabilire contatti, dove andiamo? Questa società costruita sui robot, l'intelligenza artificiale, cosa vuole fare se non affondare l’uomo, estinguerlo? Troppa logica, analisi di insieme su cose simboliche senza le quali, riconosciamolo, possiamo vivere lo stesso. Ma senza le relazioni, l'uomo non vive. Senza le relazioni, l'uomo non ha acqua né pane, perché senza l’empatia non può dirsi vivo. Le città, le strade trafficate…un giorno, niente di tutto questo non c'era. Esisteva l'anima comunicante con le piante, la vegetazione: e allora quei poveri diavoli visti da pagliacci, quando sono solo persone interessate alla natura, che mettono mani sui tronchi e scambiano l'energia. Oppure coloro che parlano con la natura, visti come estranei, quasi dissociati dal mondo? E quei ragazzi, così intelligenti, così caparbi, così incompresi, lasciati lì, andati, col cellulare in mano e l’altra sul tempo. Che non perdona. Che passa. E l’umanità dove fa rotta? Qual è la sua meta?
Il governo mondiale però ha in segreto di perderci: le tredici famiglie che governano l'economia mondiale sono solo forse burattini? O sono loro i nostri carnefici, che ci vogliono estinti?
Cosa vogliamo veramente? Come ho detto, il pensiero logico da solo non basta: serve anche (soprattutto) quello empatico. Esso è il principale amico di noi stessi: ci fa relazionare, creare una rete civile in simbiosi dove possiamo così diventate veri uomini.
Quindi? Passo la palla a voi: che fate?
Avete in mano il vostro futuro, fatene del vostro meglio.
Carlo Serafini
CUNEO Carlo Serafini