A "Resistenze Festival" premiato l'incontro di due solitudini
Il cortometraggio “A mosca cieca” di Mino Capuano vince il concorso al cine-teatro Iris di DroneroSi è conclusa la prima edizione di Resistenze Festival, tenutasi al cineteatro Iris di Dronero dal 26 al 28 aprile e dedicata al racconto dei problemi della contemporaneità tramite il cinema, il dibattito pubblico e il teatro sociale.
In particolare, il concorso Cortistenze ha visto proiettati 13 cortometraggi italiani incentrati sulle differenti declinazioni del tema. La giuria formata dalla regista e illustratrice Elena Beatrice, l'attrice, regista e scrittrice Maria Silvia Caffari e il giornalista e assessore alla cultura di Dronero Carlo Giordano ha aggiudicato il premio per il Miglior Cortometraggio all'opera “A mosca cieca” di Mino Capuano «per la sua capacità di raccontare con delicatezza l'incontro tra due solitudini. Con una fotografia suggestiva e una performance attoriale che somiglia ad una coreografia, il film ci porta all'interno di un microcosmo in cui le connessioni umane non hanno bisogno di parole e sono portatrici di una speranza per il futuro». Il corto avrà l'opportunità di essere riproposto al cineteatro Iris durante la prossima stagione.
Il premio per la Miglior Interpretazione è andato all'attrice Emanuela Serini, per la performance regalata nella parte di protagonista in “Gina” di Antonella Lauria, con la seguente motivazione: «Grazie ad una performance intensa e naturale, Serini è in grado di trasmettere complessità emotiva e vulnerabilità di un personaggio che non può lasciare indifferente chi guarda». Menzione speciale al piemontese “Livandro” di Mattia Capone e Alessandro Garelli «che racconta con ritmo e una buona dose di umorismo una storia di rivincita generazionale, con un finale che lascia spiazzati». Il regista Mattia Capone, a Dronero per presentare il brillante corto in sala e presenziare alla cerimonia di chiusura, ha ritirato con gratitudine il pacco di cioccolatini Droneresi gentilmente offerto dal Caffè Dragonero, partner del festival Resistenze.
Infine, la redazione della neonata rivista torinese Strade Perdute, coordinata dal regista e scrittore Daniele Lince, si è espressa per assegnare un Premio della Critica al sorprendente “We should all be futurists” di Angela Norelli, giustificandolo con le presenti righe: «Il corto ha il pregio di rielaborare un contenuto storico in chiave moderna, facendo parlare i suoi protagonisti su tematiche attuali. Il ritmo incalzante, dato da un montaggio e una colonna sonora azzeccati, rende il tutto estremamente fruibile e godibile, portando col sorriso a stravolgere un manifesto di un’epoca intera». L'opera (come la sua autrice) riceverà un'attenzione particolare all'interno dell'approfondimento sul festival che i giovani redattori realizzeranno sulle pagine del primissimo numero del magazine bimestrale, in uscita a fine giugno prossimo.
Buono il riscontro anche per gli altri appuntamenti in programma. “Machecaldofa?!”, la tavola rotonda sulla giustizia climatica che ha visto riunite giovani rappresentanti dei movimenti ambientalisti torinesi più in vista, ha creato un importante precedente storico sul territorio. Mentre è stata particolarmente apprezzata la proposta domenicale de “I giorni belli”, documentario scritto da Alessandra De Michelis e diretto da Erica Liffredo allo scopo di valorizzare il materiale della famiglia di Alberto e Dante Livio Bianco presente nell'archivio dell'Istituto storico della Resistenza di Cuneo. «Crediamo che ospiti e pubblico abbiamo ben colto l'anima della manifestazione e ciò ci sprona a proseguire nella direzione intrapresa per continuare a dare voce alla denuncia delle imposture del nostro presente in forme che siano sempre artisticamente valide», ha dichiarato Alessandro Amato, direttore artistico di Resistenze Festival.
c.s.
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