Agia-Cia: le sfide e le battaglie per dare un futuro sostenibile ai giovani agricoltori
Ne parla Marco Bozzolo, castanicoltore a Castello, frazione di Viola, in Valle Mongia, e presidente regionale degli imprenditori under 40 anniL’Agia - l’organizzazione di Cia-Agricoltori Italiani che associa gli imprenditori con meno di 40 anni - ha partecipato, a Roma, a “The Road to Terra Madre”, l’anteprima del Salone del Gusto in programma al Parco Dora di Torino dal 26 al 30 settembre. Nei giorni della manifestazione internazionale, poi, insieme ad altre trenta associazioni nazionali, si confronterà tra plenaria e tavoli tematici su “Cibo, clima e bellezza futura”. Quali sono le battaglie che l’Agia intende affrontare in Italia e in Europa? Risponde il presidente regionale Marco Bozzolo, 34 anni e castanicoltore a Castello, frazione di Viola, in Valle Mongia: “Le tre macro sfide che ci attendono sono un patto generazionale per l’agricoltura, una staffetta tra under 40 del settore per portare la sperimentazione nei campi e un forte impegno per riconnettere le aree interne e rurali”.
Nel concreto? “L’obiettivo è fare sintesi, in particolare, sulla nuova Legge riguardante l’imprenditoria giovanile, rispetto alla quale non deve venire meno il ruolo delle organizzazioni di categoria. La Banca delle Terre Agricole, l’Osservatorio sui terreni, nuovi strumenti di accesso al credito e il rilancio dell’Istruzione tecnica superiore hanno bisogno di più fondi per poter decollare. Allo stesso tempo, va rilanciata una nuova alleanza tra generazioni diverse di imprenditori e tra giovani agricoltori italiani e dell’intera Europa”.
Scendendo nei dettagli? “Ad accomunare tutti c’è l’urgenza di un progresso non solo sostenibile, ma anche accessibile: cioè più libero da una burocrazia paralizzante e da disparità inaccettabili. Poi, la necessità di fare rete con il mondo della ricerca, scientifica e tecnologica, per agevolare la sperimentazione nei campi e la diffusione di piante più resistenti ai cambiamenti climatici e per ridurre gli sprechi e il consumo di suolo. Inoltre, va riattivato, partendo dalle relazioni, il legame con il territorio e la ruralità. Infine, è necessario superare il divario digitale che esiste nelle zone più periferiche attraverso una mobilitazione importante tra giovani agricoltori europei, che si basi sulla condivisione di conoscenze ed esperienze e su una presa di posizione relativa alle priorità esistenti da portare al confronto con le Istituzioni a cui spetta il compito agevolarle”.
In conclusione? “Con queste azioni Agia-Cia rilancia la sua visione per dare un futuro, più etico, al cibo e una nuova stagione “sostenibile” alla terra, così da proteggere la bellezza rappresentata dall’agricoltura di qualità, dalle comunità felici e dai territori rigogliosi”.
c.s.
CUNEO Cia