Agli Stati Generali della Meccanica la fotografia del settore nella Granda
A livello provinciale le performance risultano superiori alla media nazionaleLe sfide del futuro, la cultura e le relazioni industriali, le dinamiche in base alle quali evolve l’impresa: al centro degli Stati Generali della Meccanica che si sono svolti al Pala Alba Capitale, il focus sul settore che rappresenta la voce fondamentale dell’economia italiana sui temi decisivi, dalle strategie comunitarie, alla ripresa, alle delicate dinamiche delle materie prime. A introdurre i lavori, il presidente della Sezione Meccanica di Confindustria Cuneo Marco Costamagna che, partendo dagli scenari annunciati negli Stati Generali del 2020, ha rimarcato il valore dell’evento che “ad un anno e mezzo di distanza, ci permette di ritrovarci nel contesto del progetto di Alba Capitale della Cultura d’impresa per fare il punto sul comparto che rappresenta la compagine più numerosa degli Associati di Confindustria”, e che insieme al direttore generale di Confindustria Cuneo, Giuliana Cirio e ad Alessandro Fantino del Servizio relazioni industriali che hanno coordinato i lavori, ha delineato i temi degli interventi sviluppati nel corso dell’evento: dall’innovazione, al Piano nazionale di ripresa e resilienza, al cambio generazionale.
A seguire i saluti istituzionali. Il presidente di Confindustria Cuneo, Mauro Gola, ha ribadito quanto “il settore metalmeccanico sia presente ovunque, sia fondamentale per il Pil e rappresenti l’asse del tessuto produttivo italiano”, e che “il 100% dei beni strumentali di investimento appartiene alla Meccanica, grazie alla quale l’Italia è la seconda potenza dell’Unione Europea dal punto di vista industriale, oltre ad essere una voce fondamentale per la nostra Provincia”.
Il presidente di Federmeccanica Federico Visentin, prendendo le mosse dal periodo dell’emergenza sanitaria “nel giro di pochi mesi gli scenari sono cambiati e alcuni fattori critici, in primis quelli legati alle materie prime, stanno creando tutt’ora tensioni importanti, anche se la ripresa c’è stata e ci fa dire che i segnali sono buoni” ha introdotto il “Progetto Competere”, “ci siamo sentiti in dovere di dare un supporto alle piccole e medie imprese e abbiamo costruito una raccolta di idee da cui è scaturito questo progetto, per declinare risposte concrete, su cuneo fiscale, skill, formazione, fattori di competitività” formulando alla platea degli imprenditori l’invito a intervenire sui temi cruciali per il settore “abbiamo bisogno di voi, ascoltare il territorio è fondamentale per affrontare le sfide del domani, non possiamo contare su qualcuno che venga a risolvere i problemi”.
Il presidente dell’Unione Industriali di Torino, Giorgio Marsiaj ha evidenziato quanto la transizione epocale che il settore sta attraversando, pur se già in atto prima del Covid, sia oggi sempre più accelerata, “pensiamo in particolare all’automotive con la spinta crescente data dalle politiche europee verso la totale elettrificazione. Tutto questo è sempre più un impegno decisivo per le imprese. Sappiamo che sarà durissima. I tempi devono essere compatibili con le esigenze delle nostre aziende e soprattutto evitare che le conseguenze della transizione ricadano sui più deboli”.
La Meccanica è, insieme all’agroalimentare, il settore di specializzazione di punta della nostra provincia: conta 1700 imprese che corrispondono al 33% delle aziende manifatturiere con 25.300 addetti pari al 43% della forza lavoro delle imprese manifatturiere. La sezione interna a Confindustria raggruppa il 16% delle aziende meccaniche della provincia che contano per il 66% degli addetti, delineando una dimensione media aziendale più elevata di quella generale. Per quanto riguarda lo stato di salute della meccanica, le notizie sono più che confortanti: “Nei primi sei mesi del 2021 rispetto allo stesso periodo del 2020” ha evidenziato Elena Angaramo, responsabile del Centro Studi di Confindustria Cuneo. Le esportazioni di beni della metalmeccanica sono cresciute del 34,4% e de2,3% rispetto all’analogo periodo del 2019, recuperando e superando il livello pre-pandemico. In particolare, a trainare l’export manifatturiero sono i mezzi di trasporto, con una quota del 20,1%, e la meccanica strumentale (14%).
A livello nazionale, i dati sono positivi, il settore ha recuperato quanto perso nel 2020, riportandosi su livelli pre pandemici. Tra i vari indicatori, l’occupazione nei primi otto mesi del 2021, è cresciuta dell’1,1, attestandosi sui livelli di fine 2019. Alcuni timori derivano dalla situazione degli approvvigionamenti di materie prime che rischiano di frenare lo slancio della ripresa, hanno evidenziato Elena Falcone e Maurizio Pascucci del Centro Studi di Federmeccanica. I prezzi delle materie prime hanno cominciato a correre con incrementi anche a tripla cifra dal primo lockdown e l’offerta non ha più saputo rispondere alla domanda. Un traino al rincaro dei prezzi è stato causato dai costi dell’energia, anche se la scelta della Russia di riaprire “i rubinetti” per il gas naturale potrebbe attutire il caro energia, il costo dei noli marittimi, con rialzi anche a tripla cifra e la carenza di microchip, hanno fatto sì che alcune produzioni come l’automotive stiano scontando una produzione a singhiozzo. Se il 93% delle imprese a livello nazionale hanno registrato aumenti per i costi delle materie prime, a livello provinciale, la percentuale sale al 98%.
Il Progetto Competere di Federmeccanica è stato presentato dal direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi: “Oggi abbiamo compiuto un altro passo importante verso quel rinnovamento culturale che Federmeccanica sta portando avanti da tempo. Il cambiamento culturale è alla base di ogni riforma, ed è quello di cui il Paese ha bisogno. Promuoviamo una cultura che si fonda sulla centralità della persona e sul principio dell’impresa come bene comune. Dobbiamo essere pragmatici e visionari. Fare oggi quello che serve e allo stesso tempo progettare il domani. Nel nostro Progetto Competere guardiamo al futuro. Per costruirlo è necessario partire ora, con azioni concrete nell’immediato e definendo nuovi modelli in prospettiva. La transizione verso il nuovo va gestita, guidata e non subita. Sono sfide complesse che possiamo vincere e obiettivi ambiziosi che possiamo raggiungere insieme, uniti’’.
Dualismo generazionale, rapporto scuola lavoro, riqualificazione professionale, cuneo fiscale, il tema dello spazio e del luogo nel mondo del lavoro, la riconversione dei processi produttivi, sono stati i temi su cui alcune tra le realtà più significative del territorio (Dario D’Addea per Alstom Ferroviaria, Giovanni Sartore per Crosa, Giorgio Rolfo per il Gruppo Rolfo, Marco Costamagna per il gruppo Costamagna, Nicola Cosciani per Westport Fuel Systems) sono intervenute dialogando con Francesco Seghezzi, presidente Fondazione ADAPT e Luca Beltrametti, Professore Ordinario Università degli Studi di Genova, prima che in video collegamento, il presidente del CNEL, l’ex ministro Tiziano Treu, presentasse il libro sulla storia del Contratto nazionale dei metalmeccanici “Dalla prima alla quarta rivoluzione industriale – storia delle relazioni industriali dei Metalmeccanici” soffermandosi sulla coesione della categoria che, nonostante le differenze al suo interno ha saputo esprimersi e rimanere unita, resistendo alla frammentazione degli obiettivi. Nel ringraziare il presidente del CNEL e i relatori, per i loro interventi, il presidente della Sezione Meccanica ha commentato: “Nella sede per eccellenza della cultura d’impresa possiamo dire che anche la nostra sezione fa “cultura di impresa” e dai lavori emergono chiaramente le due direttrici principali su cui si basa il progetto “Competere”: “progettare il nuovo lavoro” e “progettare la nuova impresa”. Per perseguire gli obiettivi di crescita, sviluppo, innovazione, internazionalizzazione, ambiente, sostenibilità, serviranno nuove figure professionali che ad oggi la maggior parte delle nostre imprese non ha, ciò significa nuove opportunità per i giovani, maggior dialogo fra imprese e scuola per favorire la formazione di queste nuove figure professionali. Il lavoro del futuro dovrà garantire la centralità delle risorse umane nell’impresa”.
In chiusura dell’evento, il Direttore generale di Confindustria, Giuliana Cirio ha invitato la platea all’approfondimento dedicato all’ Allarme Materie Prime che si terrà al Pala Alba Capitale martedì 16 novembre alle ore 10,30 per individuare strumenti e strategie di supporto alla competitività delle imprese con il punto di vista di importanti esponenti del panorama economico nazionale.
c.s.
ALBA Confindustria