Agricoltura, convegno Aiga Ivrea. Parla Bergesio: “Per superare la crisi ancora in atto occorre investire"
Così il senatore fossanese della Lega: "Necessario superare le fragilità presenti nel settore agroalimentare italiano e piemontese”“Per resistere e superare la crisi ancora in atto, occorre investire per superare le fragilità presenti nel settore agroalimentare italiano e piemontese. Di fronte a noi abbiamo due sfide: il Piano nazionale di ripresa e resilienza e la Pac, che rappresenta la parte più importante, con 50 miliardi di euro a disposizione dell’Italia fino al 2027 per il sostegno del settore, con aiuti diretti annuali di 3,6 miliardi”. Lo ha ribadito il senatore cuneese Giorgio Maria Bergesio, capogruppo Lega in Commissione Agricoltura, che ieri ha preso parte al convegno in webinar “Il settore agroalimentare come motore della ripresa piemontese” promosso dall’Associazione italiana giovani avvocati (Aiga) – sezione di Ivrea, con il supporto di Confindustria Canavese e Fondazione Aiga “Tommaso Bucciarelli”.
In collegamento anche l’Assessore regionale all’Agricoltura Marco Protopapa, che ha commentato: “Il settore agroalimentare è tra i più vitali del Piemonte, come dimostrato dalla reazione al lockdown, con la ripresa sui mercati europei ed extraeuropei. Il nostro punto di forza è la qualità che deve essere certificata per difendersi da un mercato insidioso. Il nostro impegno politico è la sua difesa attraverso il sostegno a produttori e consorzi di tutela per la promozione delle eccellenze attraverso lo strumento principale, il Programma di sviluppo rurale”.
“L’agroalimentare è la prima ricchezza d’Italia, con un valore di 575 miliardi di euro nel 2021, nonostante le grandi difficoltà legate alla pandemia, alla riduzione dei consumi, al rincaro delle materie prime – ha ricordato il senatore Bergesio -. Un patrimonio inestimabile, in cui il Piemonte ha ruolo di primo piano, e che di fronte alla crisi mondiale riesce a resistere e ad affrontare a testa alta uno dei momenti più complessi che il mondo si sia mai trovato ad attraversare. Un settore che accomuna agricoltura, industria, piccola e grande distribuzione e ristorazione, e che oggi in Italia vale quasi un quarto del Pil nazionale e vede impegnati 4 milioni di lavoratori, 740 aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio”.
“Durante il lockdown, anche in Piemonte le nostre aziende agricole hanno continuato a funzionare e produrre nonostante le grandi difficoltà, garantendo la fornitura di prodotti alimentari – ha sottolineato Bergesio -. Nel 2021 il settore agroalimentare italiano è ripartito con forza anche grazie alle esportazioni, che hanno toccato nel 2021 il record storico di 52 miliardi di euro. L’emergenza globale causata dal Covid ha fatto emergere una consapevolezza diffusa sul valore strategico rappresentato dal cibo e sulle garanzie di qualità e sicurezza, che caratterizzano da sempre le produzioni della nostra terra. Anche per questo l’agroalimentare piemontese può essere motore della ripresa della nostra regione”.
Il senatore della Lega ha affermato: “Per resistere alla crisi ancora in atto, occorre però investire per superare le fragilità presenti. Con l’approvazione della legge di bilancio abbiamo introdotto molte norme per rafforzare la competitività delle imprese e promuovere le produzioni italiane. Tra queste ricordo quelle a supporto delle filiere apistica, della canapa, brassicola, della frutta a guscio. E ancora i 30 milioni di euro per la filiera delle carni bianche e delle uova. Sono state poi assegnate ad Ismea risorse sia per finanziare interventi sulla produzione e trasformazione dei prodotti che per la concessione di garanzie mutuabili e sono state varate misure a favore dei giovani imprenditori fino a 41 anni e per le donne, a cui viene dato sostegno maggiore”.
“Soprattutto – ha concluso il senatore Bergesio – di fronte a noi abbiamo due sfide fondamentali per il futuro del nostro paese: il Piano nazionale di ripresa e resilienza e la Pac. Si tratta di tante risorse e le Regioni hanno un compito strategico, quello di creare i presupposti per far sì che arrivino alle attività agricole. Dobbiamo cambiare prospettiva operativa, perché il ritardo sul fronte agricolo è un danno per il made in Italy”.
Redazione
CUNEO cuneo - agricoltura