Al via i lavori di riqualificazione della ex Caserma Piglione
Un nuovo cantiere avviato grazie ai fondi Pnrr. Manassero: "La scommessa è inserire in una zona particolare della città elementi di novità estetica e residenziale"Cominciano i lavori per riqualificare l’edificio della ex Caserma Piglione e della corte interna, in via Bongiovanni. È l’ennesimo cantiere cuneese che parte grazie alle risorse del Piano nazionale di ripresa e Resilienza (PNRR). Questo intervento ha come obiettivo di preservare l’integrità di un bene vincolato dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio, ottimizzandone però le potenzialità e rendendolo un polmone di rigenerazione urbana.
Innanzitutto, sarà completamente restaurato l’esterno dell’edificio per ripristinare l’aspetto originario, e verranno sostituiti tutti gli infissi esterni. Sarà inoltre realizzata una nuova scala esterna sul lato sud che sarà non solo un elemento funzionale, come “scala di sicurezza”, bensì anche un oggetto architettonicamente pregevole, simbolo della rigenerazione dell’area che la riqualificazione vuole sollecitare.
Nell’edificio oggi si trovano già il Centro Impiego, al piano terra, e il Micronido dell’ASO S.Croce e Carle Tatatà, al primo piano, che lì resteranno. Si interverrà invece negli spazi inutilizzati dell’edificio per creare nuovi alloggi di varie metrature (mono-, bi- e tri-locali): 5 al primo piano, per la porzione non utilizzata dal Micronido; 12 in tutto il secondo piano, , ed infine 15 minialloggi per studenti nel piano sottotetto, con cucine e living in comune. Per rendere abitabile il sottotetto si apriranno 3 abbaini e 17 lucernari, nel rispetto delle forme e delle geometrie esistenti. Su ogni piano ci saranno spazi per servizi integrativi e comuni alle unità abitative. Le abitazioni saranno infatti destinate a soggetti in cerca di autonomia (giovani, studenti, famiglie giovani): la presenza di servizi in comune ha ricadute importanti sulla qualità dei rapporti tra gli abitanti.
L’obiettivo è infatti di potenziare qui l“Hub Multisociale”, che di fatto già esiste, dal momento che l’edificio svolge già diverse funzioni sociali, attraverso la rete di soggetti pubblici e privati che cooperano: dal centro di accoglienza, al centro di lavoro protetto, al micronido. La scelta di inserire in questa rete nuovi spazi residenziali ha l’ambizione di creare le opportunità per tessere nuove relazioni in grado di ricucire il tessuto urbano, sociale ed economico di questa porzione di città.
Questo tema della “ricucitura” è inserito nel progetto con l’idea dell’apertura di un varco per consentire la visibilità completa anche della corte interna dell’edificio: si vuole così esprimere quella che gli architetti chiamano la “permeabilità dell’area alla fruibilità pubblica”. Il cortile sarà risistemato nella pavimentazione e con nuova vegetazione a beneficio dei residenti, con aree di pertinenza delimitate per le esigenze del Centro Lavoro Protetto e del Dormitorio della Croce Rossa.
In primavera sono previsti altri lavori, sulla manica prospicente via San Giovanni Bosco, per fare spazio a un centro servizi del Consorzio socio-assistenziale.
Il costo complessivo dell’intervento ammonta a 6.565.196,40 €. Il progetto è stato predisposto da TEKNE S.p.A. e Rossi Prodi Associati S.r.l. mentre i lavori saranno eseguiti dalle imprese “Fratelli Navarra s.r.l.” e “Gruppo ECF s.p.a.” e dovranno essere conclusi entro il 31 marzo 2026.
Così la Sindaca Patrizia Manassero: “Ancora un cantiere, grazie ai fondi Pnrr, si apre in città: è la messa a terra di un progetto maturato nel tempo e una nuova scommessa che l’amministrazione fa di andare a inserire in una zona particolare della città, elementi di novità estetica e residenziale con l’obiettivo di integrare così la presenza a volte complicata di chi frequenta il dormitorio. Costruiamo attorno ai fragili uno spazio rinnovato e bello, perché possa portare nuova vitalità”.
Così l’Assessore all’urbanistica Alessandro Spedale: “Uno degli elementi premianti dei tanti progetti cuneesi che hanno attirato le risorse Pnrr è che erano quasi tutti pensati per riqualificare l’esistente. Rinnovare architettonicamente un edificio sappiamo che porta rinnovamento attorno a sé. Lavoriamo in questa direzione con determinazione. Dovremo trovare un nome nuovo per questo spazio”.
c.s.
CUNEO cuneo