All'ospedale di Cuneo nascite in aumento, in controtendenza rispetto alla media nazionale
Al S. Croce e Carle 1744 parti, 68 in più rispetto all’anno precedente. Raggiante il direttore dell'Ostetricia Andrea Puppo: "È straordinario"Nel 2021 l’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle ha registrato 1744 nascite, 68 in più rispetto all’anno precedente. “Questo incremento - spiega Andrea Puppo, che dirige l’Ostetricia dell’Azienda Ospedaliera S. Croce e Carle di Cuneo, coadiuvato dalla coordinatrice ostetrica Federica Ferrero - è davvero straordinario, considerando il drammatico calo di natalità che inesorabilmente ha colpito il nostro Paese, con una riduzione media dell’8%, che arriva al 15% nelle regioni del Nord Italia. Abbiamo raggiunto questo risultato, anche grazie ad un importante lavoro di revisione ed aggiornamento delle pratiche assistenziali che hanno potenziato la partoanalgesia, in aggiunta al qualificato supporto dell'assistenza neonatale (diretta da Andrea Sannia) e di quella post-dimissione per i casi più gravi”.
L’équipe medica, ostetrica e infermieristica si riunisce periodicamente per la discussione dei protocolli assistenziali e dei casi a maggior complessità, con un occhio di riguardo alla formazione continua degli operatori, soprattutto per il tema delle emergenze/urgenze in sala parto. “Anche per le gravidanze affette da Covid-19 - conclude il dottor Puppo - è stato istituito un reparto separato e una sala parto dedicata, al fine di garantire da un lato la massima sicurezza per gli assistiti e per gli operatori coinvolti, dall’altro la possibilità di vivere una “esperienza parto” il più possibile normale, anche per queste famiglie colpite incolpevolmente dal virus”. Al Santa Croce si registrano complessivamente circa il 25% di cesarei, un dato positivo (considerato che si tratta di un punto nascita di terzo livello) che attesta l’attenzione alla fisiologia del parto naturale. Inoltre l’Azienda Ospedaliera è tra le prime in Italia per la percentuale molto alta (circa il 60%) di parti spontanei dopo un cesareo.
“Per il prossimo futuro - aggiunge il direttore generale Elide Azzan - abbiamo previsto il trasferimento del reparto di Ostetricia in un ambiente più moderno, fino ad oggi non reso possibile a causa dell’emergenza pandemica che ha forzatamente modificato l’ordine delle priorità di ristrutturazione”. Il nuovo assetto consentirà di distinguere il percorso delle gravidanze completamente fisiologiche da quelle che presentano criticità piccole o grandi e che richiedono un supporto assistenziale maggiore.
Redazione
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