Alla Casa del Quartiere Donatello l’incontro “La Costituzione italiana nata dalla lotta antifascista”
Lunedì 14 aprile l’Auser Cuneo e Vallate ha organizzato un nuovo appuntamento con Gigi Garelli, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza“Per il settimo incontro, organizzato dall’Auser Cuneo e Vallate presso la Casa del Quartiere Donatello, l’affluenza è stata minore degli altri appuntamenti. C’erano sì facce nuove fra le persone presenti ma, essendo il relatore un grande conoscitore della storia locale e nazionale del periodo fascista, ci si aspettava di più. Forse è segno di come l’attenzione verso il pericolo di una deriva autoritaria lasci il posto alla rassegnazione, oppure dipende dai tanti appuntamenti dedicati alla commemorazione dell’ottantesimo anniversario della Liberazione. Malgrado ciò l’intervento del relatore è stato appassionato ed il dibattito interessante”. A parlare della Costituzione nata dall’antifascismo è stato, lunedì 14 aprile, Gigi Garelli, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea. Erano presenti, inoltre, rappresentanti della sezione ANPI CGIL di Cuneo tra cui il presidente Nicolas Tiberti, Gino Bertone e Luigi Trinchero (vicepresidente Auser Cuneo e vallate).
La relazione è iniziata citando la polemica inscenata dalla presidente del Consiglio circa il Manifesto di Ventotene “Per un’Europa libera e unita”, considerato dalla Meloni come illiberale. L’interpretazione delle parole di Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi non può essere avulsa, si è evidenziato, dal contesto (si era nel 1941 e loro erano confinati politici) e la scarsa considerazione dei Partiti politici, in esso presente, derivava da anni vissuti in un regime di Partito unico. La Costituzione, ha voluto sottolineare Gigi Garelli, è antifascista dal primo all’ultimo articolo e non solo perché vieta la ricostituzione, sotto qualsiasi forma, del Partito Fascista.
Sono stati citati i tanti aneddoti circa la lotta di Liberazione, le persecuzioni razziali, gli eccidi, le torture, le atrocità commesse dai fascisti nelle varie località del cuneese; eppure, malgrado tutte le sofferenze, i superstiti dai Campi di sterminio, come ad esempio Lidia Beccaria Rolfi, trovarono un muro, nei primi anni del dopoguerra, di fronte alla loro necessità di raccontare ciò che videro. Nel ventennio fascista l’imperativo categorico era l’obbedienza al duce: “Obbedire, obbedire ed ancora obbedire erano le qualità dello scolaro fascista. La propaganda si concretizzava nei simboli, nelle enormi scritte inneggianti alla guerra. Esse volevano significare che Cuneo e l’Italia intera erano e dovevano essere fasciste”.
L’esperienza delle libere Repubbliche partigiane (prima fra tutte, e forse la più significativa, quella dell’Ossola) furono esperimenti di democrazia, che racchiudevano i semi della Costituzione antifascista. Ci si è chiesto, a questo punto: “Dopo ottant’anni ha ancora senso parlare di antifascismo?”. Garelli ha sottolineato quanto si stia facendo strada la convinzione che la democrazia sia ormai inefficace nel governare gli eventi; ha ricordato il discorso di Viktor Orbán sulla necessità delle democrazie illiberali.
Carlo Banchini, del Comitato “Vivere la Cortituzione” è stato chiaro e netto quando ha affermato che “è indispensabile essere antifascisti”. Si è sottolineato che se il primo articolo della Costituzione aggiungesse la parola “antifascista” dopo “Repubblica democratica” “apparirebbero maggiormente stridenti i giuramenti di quanti, pur giurando sulla Carta fondamentale della Repubblica italiana, sono ancora fascisti o non riescono a rinnegare tale passato”.
Tanti sono i limiti nell’attuazione concreta della Costituzione, ad iniziare dal diritto alla salute per tutti e del diritto all’istruzione. Questo settimo incontro l’Auser di Cuneo lo ha voluto organizzare per sottolineare quanto siano importanti “i principi fondamentali della Costituzione della Repubblica italiana, nata dalla Resistenza, come tratto essenziale della propria identità”. Così recita l’articolo 2 dello Statuto dell’Auser nazionale.
c.s.

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