Ansia da coronavirus, una psicologa cuneese offre colloqui telefonici gratuiti per vincerla
Nell’isolamento forzato emergono angoscia e solitudine, ma anche molti problemi relazionali: la dottoressa Elena Rittano ha pensato a un sostegno ‘a distanza’Sono giorni difficili per la salute di molti e non solo dal punto di vista fisico. La ‘quarantena’ a cui è sottoposta una nazione intera mette alla prova anche il nostro benessere psicologico: nei lunghi giorni dell’isolamento forzato, ansie e paure possono emergere dagli angoli più nascosti della mente.
È un problema a cui i professionisti della salute mentale sanno di dover fare fronte. Tra loro c’è la psicologa Elena Rittano, che a causa dell’emergenza coronavirus ha dovuto chiudere il suo studio a Cuneo ma ha pensato a un’alternativa per continuare a offrire le proprie competenze a chi più ne ha bisogno. Durante l'emergenza, mandando un messaggio al numero 3452976220, sarà possibile prenotare un colloquio telefonico gratuito con la dottoressa per ricevere sostegno psicologico.
Un’iniziativa personale che nasce anche dalla volontà di rendere meno gravoso il compito del servizio pubblico: “Sto iniziando a ricevere chiamate da cui emergono la paura e la solitudine di rimanere a casa da parte di tanti che non erano più abituati a farlo” spiega la dottoressa Rittano. Per chi soffre di una sintomatologia ansiosa o depressiva la necessità di rinchiudersi in casa non migliora certo la situazione, ma le difficoltà non riguardano solo le persone più fragili: “Ora che non si può nemmeno uscire di casa per distrarsi, possono emergere problematiche relazionali che si erano un po’ messe sotto il tappeto, nei rapporti di coppia come in quelli genitoriali”.
Non esiste, da questo punto di vista, una categoria che possa considerarsi più o meno ‘a rischio’ rispetto ad altre perché “la fatica non ha un’età. C’è quella degli adolescenti che ovviamente preferirebbero frequentare i coetanei e dei bambini che possono comprendere solo fino a un certo punto il divieto di uscire, ma anche quella dei genitori che devono far fronte a un impegno più gravoso con i figli e degli anziani che soffrono perché non possono vedere i familiari”. Piccoli e grandi ostacoli già segnalati da molte persone: “Una signora mi diceva ‘sono sempre stata abituata a fare e ora mi trovo a dover stare’. Altri, genitori di figli piccoli, si pongono il problema di come organizzare il loro tempo in modo da non farli annoiare”.
Un’altra problematica che - soprattutto in futuro - dovrà essere affrontata con attenzione riguarda la salute psicologica dei tanti medici, infermieri e operatori sanitari che stanno affrontando in prima linea il contagio. Se sarebbe errato paragonare l’attuale emergenza ad altre con cui gli psicologi hanno avuto a che fare, dai terremoti agli attentati terroristici, tuttavia non bisogna sottovalutarne i rischi: “Si può parlare senz’altro di un evento traumatico, soprattutto per chi lavora sul campo. È una situazione diversa da altre perché è più prolungata nel tempo e più angosciante, anche a fronte del fatto che non sappiamo ancora quando finirà”.
Per informazioni e prenotazioni: dott.ssa Elena Rittano, cell. 3452976220
Andrea Cascioli
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