Apicoltura, Cia Piemonte chiede alla Regione di non disperdere le risorse
L'associazione di categoria: "La ripartizione degli aiuti va effettuata in proporzione all'attività svolta dai beneficiari""Chiediamo che la ripartizione dei fondi della Legge regionale 20/98 venga effettuata in modo proporzionale all’attività delle associazioni apistiche, soprattutto mantenendo i finanziamenti per la ricerca, l’assistenza tecnica, la formazione e la comunicazione. Riguardo alla Misura B4 (acquisti collettivi dei presidi sanitari), se la dotazione finanziaria si polverizza nella suddivisione tra i beneficiari, il beneficio reale agli apicoltori diventa irrisorio. Piuttosto, vista la situazione contingente, sarebbe opportuno creare una dotazione a parte che permetta alle sole aziende professioniste di ottenere un contributo (almeno del 50%) per l’acquisto dei presidi sanitari".
E’ l’appello che Cia Agricoltori italiani del Piemonte rivolge all’assessore regionale all’Agricoltura, Marco Protopapa, dopo il Tavolo sul miele organizzato in Regione, con la partecipazione delle Associazioni apistiche e delle Organizzazioni sindacali agricole. All’incontro, Cia Piemonte era rappresentata da Daniela Ferrando.
"Il comparto apistico sta vivendo negli ultimi anni una crisi produttiva mai conosciuta prima – osserva Cia Piemonte -, le aziende professionali sono messe a dura prova dall’aumentare dei costi (nutrizioni e spostamenti) e dai raccolti insoddisfacenti, se non del tutto nulli. Occorre muoversi su tutti i tavoli nazionali ed europei per il reperimento dei fondi necessari al risarcimento e al sostentamento di un’attività, quale è l’apicoltura, da ritenersi fondamentale per l’uomo e l’ambiente".
Redazione
CUNEO Cia - beneficiari