"Boschi fondamentali per ridurre il carbonio in atmosfera: vanno gestiti meglio"
Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo, sottolinea che solo il 30 per cento del patrimonio forestale è utilizzatoOgni anno scompaiono dal Pianeta 12 milioni di ettari di foreste, con la conseguente emissione di 4,5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica. Un dato che Confagricoltura ricorda in occasione della Giornata internazionale delle foreste (lunedì 21 marzo), istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite per portare all’attenzione dell’opinione pubblica l’importanza delle aree boschive. Aree che in Italia coprono circa 12 milioni di ettari, con un ritmo di crescita che nell’ultimo decennio è rimasto costante. Sulla base dei dati della Regione Piemonte negli ultimi 60 anni le superfici boscate del territorio subalpino sono aumentate dell’80%, arrivando ad occupare il 37% del territorio regionale, con 1 miliardo di alberi, 52 specie arboree e 40 specie arbustive in oltre 950mila ettari di superficie forestale. La provincia di Cuneo si colloca al primo posto a livello regionale con una superficie forestale che sfiora il 38% del totale.
“Attualmente - commenta Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Cuneo, Piemonte e della Federazione nazionale di prodotto delle risorse boschive di Confagricoltura - l’Italia utilizza soltanto il 30% del proprio patrimonio boschivo. Il 70% del nostro fabbisogno interno è coperto dall’importazione di legname. È questo il primo gap a cui dobbiamo porre rimedio per affrontare in modo serio il tema della sostenibilità ambientale. Tra gli strumenti a nostra disposizione c’è la nuova Strategia Forestale Nazionale, di cui l’Italia si è dotata di recente e che anche per il Piemonte e per la provincia di Cuneo può essere uno strumento utile al rilancio dell’intera economia legata alla selvicoltura”.
L’importanza delle foreste non è soltanto in funzione della tutela ambientale e delle biodiversità e della prevenzione dei rischi idrogeologici. Il patrimonio boschivo è fondamentale anche ai fini del conseguimento dei nuovi obiettivi che l’Europa si è data nel suo Green Deal. Insieme agli altri comparti, la selvicoltura è infatti coinvolta nel piano UE di assorbimento di 310 milioni di tonnellate di Co2 entro il 2030. Un obiettivo ambizioso, raggiungibile non solo con la tutela delle aree vincolate ma anche con una gestione efficiente delle risorse boschive attraverso i servizi ecosistemici svolti dalle aziende del comparto.
Confagricoltura ricorda che, già oggi, il settore forestale contribuisce a mitigare il bilancio nazionale delle emissioni attraverso i crediti di carbonio. Inoltre, la Confederazione evidenzia la funzione economica che i boschi italiani devono ricoprire con uno sviluppo orientato sempre di più verso modelli di circolarità. A partire dalle filiere della trasformazione del legno, fino ad arrivare a quelle dell’utilizzo dei sottoprodotti destinati alle agroenergie.
Proprio le biomasse legnose potrebbero rappresentare un’alternativa ecologica per ridurre, ad esempio, l’attuale dipendenza dal gas, ma occorre aumentare i prelievi a fini produttivi ed energetici per valorizzare un settore che sarebbe in grado di evitare annualmente l’importazione di almeno 13 miliardi di metri cubi di gas naturale, alleviando così il caro energia a carico di aziende e famiglie.
c.s.
CUNEO Confagricoltura